Si è concluso sabato sera il ciclo di incontri pubblici dell’associazione Ricoclaun Vasto Onlus.
Anche la giornata conclusiva della settimana, iniziata lunedì scorso con la presentazione del calendario dell’associazione, è stata ricca di appuntamenti: dalla clownterapia laboratoriale con i bambini, agli incontri sui temi “La Clownterapia laboratoriale Ricoclaun” e “Musica in reparto Ricoclaun”, di cui sono state relatrici Debora Fioriti della Ricoclaun Vasto Onlus e la professoressa Cristina Flocco dell’Istituto comprensivo 1 di San Salvo.
“Quella del clown – ha spiegato Debora Fioriti – è una figura trasversale che ha attraversato diversi periodi storici. Già a partire dall’antica Grecia è possibile incontrare figure accostabili a quella del clown. Il clown dottore, o clown che opera nel sociale, nasce, a differenza di qanto si possa comunemente pensare, da Michael Christensen il quale, a seguito di un grave lutto, decise di far intraprendere un percorso sociale al suo clown, creando così la figura di dottor Stubs. Naturalmente la risonanza maggiore è venuta dal film che racconta la vita di Patch Adams, interpretato da Robin Williams. Adams e Christensen partono da due mondi diversi: Christensen è realmente un clown del circo, Adams è un dottore. Entrambi, però, hanno un obiettivo da realizzare: migliorare il benessere della persona. Il clown che opera all’interno dell’ospedale, oppure il clown sociale che opera in contesti disagiati e problematici non deve per forza far ridere, ma ha il compito di migliorare la qualità della vita delle persone attraverso l’umorismo, l’ascolto e la creatività, che sdono alcune delle sue caratteristiche fondamentali.
Questo è ciò che la Ricoclaun ha cercato di fare con gli ospiti dell’albergo Relax a San Benedetto del Tronto dove, da ottobre 2016 ad aprile 2017, la Ricoclaun, insieme all’associazione di volontariato Sorridere sempre di Termoli, si è recata tutte le domeniche per portare un momento di evasione dalla sofferenza. Dopo i primi incontri in cui i clown hanno cercato di ascoltare l’ambiente e le esigenze delle persone, è nata l’idea di realizzare dei laboratori artistico-manipolativi sia per i bambini che per gli adulti che volessero partecipare. Si è scelto di realizzare con loro delle attività laboratoriali perché si è notato, appunto, come i bambini fossero particolarmente agitati e irrequeti, forse anche a causa dell’esperienza traumatica vissuta e, quindi, si è pensato di dare valore e risonanza a qualcosa che li potesse calmare e aiutarli a riscoprire il valore della lentezza e della calma. Sono stati attivati dei laboratori di sale colorato, schiuma da barba e altri. In una giornata è stato realizzato anche un cartellone dal titolo ‘Come immagini la mia nuova città?’ in cui si raccontava il futuro. Ne è uscita fuori una città colorata, frutto dell’unione di tutti i paesi e frazioni d’origine. I bambini, pian piano, hanno imparato ad assecondare quella lentezza, quel fare silenzio che queste attività ricreative richiedevano.
Visto il successo riscontrato, si è pensato di attivare altre attività laboratoriali in contesti diversi; tra questi, la scorsa estate, è stato realizzato un progetto di arte, musica e clownterapia nella casa di accoglienza Genova Rulli con l’artista Materica Sara Quida e la musicista Manuela Tarantelli, in arte clown Voccape’. Da questo progetto sono nate tre opere d’arte meravigliose, una grande passione per l’arte e la musica”.
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