“Ci siamo autotassati e siamo riusciti così a donare 1500 euro alla Madonna del Ponte”. Chiude così le polemiche delle ultime settimane sul ricavato del Dono, il presidente del comitato, Maurizio Trevisan, che spiega in una conferenza stampa l’accaduto. “La manifestazione del Dono ci costa circa 3900 euro e con la vendita dei prodotti portati dai donativi – spiega Trevisan – siamo riusciti a racimolare appena 3080 euro. Insomma, quella dell’8 settembre è una manifestazione in perdita, per cui sarebbe ora di trovare una soluzione alternativa che possa portare a donare effettivamente quello che i contradaioli portano con la sfilata. Nel frattempo, ci siamo autotassati e, in un certo senso, l’abbiamo fatto noi il ‘dono’ alla Madonna del Ponte”.
Non si è parlato però solo di questo nella conferenza stampa di chiusura delle Feste, ma di tutte le manifestazioni del Settembre lancianese appena conclusosi.
“È di 200 mila euro il budget totale delle Feste, circa 1600 i biglietti venduti per i posti a sedere e numerose le presenze in città nei giorni clou. – dice Trevisan – Siamo sicuramente soddisfatti di questa edizione e non possiamo che ringraziare tutti gli sponsor per esserci stati accanto. Non possiamo dire lo stesso – sottolinea – per la questua che, con 2900 euro raccolti, ha raggiunto il picco negativo. Meglio, invece, per il contributo dei commercianti”.
Il bilancio, quindi, è più che positivo per il comitato Feste e per l’amministrazione comunale che definisce quelle 2019, “le Feste più belle di sempre”. “Per quanto riguarda il Dono – afferma l’assessore ai Grandi Eventi, Marusca Miscia – auspico un ritorno alle origini ed un maggiore spirito di volontarietà e gratuità da parte di chi collabora, così da poter tornare a donare come un tempo. Sul resto delle Feste che dire, – prosegue – altissimo il livello dei concerti e impeccabile l’organizzazione. Da riproporre senza dubbio anche [mar_dx] l’esperimento delle navette grazie alla ditta Di Fonzo, vera novità dell’anno”.
E con gli imminenti lavori a Villa delle Rose, per il nuovo Central Park che porterà il nome di Pino Valente, all’orizzonte c’è la possibilità, per il prossimo anno, di spostare i concerti nella nuova cavea che sorgerà al posto del campo “Esposito”, ma non c’è ancora nulla di certo. “Dovremo valutare lo stato dei lavori e un’eventuale sovrapposizione con i fuochi pirotecnici – conclude il presidente Trevisan – ma sì, se tu va come deve, l’idea di spostare i concerti in un’area più consona potrebbe diventare realtà”.