9 misure cautelari eseguite oggi e 25 indagati a piede libero. Sono i numeri degli ultimi sviluppi dell’operazione “Hamsa” (“cinque” in lingua marocchina, ndr) della compagnia dei carabinieri di Lanciano. Stamattina 35 militari supportati da due unità cinofile hanno dato esecuzione alle misure cautelari nell’area frentana.
Come spiegato dal capitano Vincenzo Orlando, l’attività investigativa in 9 mesi ha permesso di individuare una fitta rete dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti (in prevalenza cocaina, hashish, marjiuana ed ecstasi) composta da italiani e marocchini, capeggiata da un “clan” di donne, tutte della stessa famiglia. Determinante nelle indagini l’uso delle intercettazioni, registrazioni e pedinamenti: migliaia tra conversazioni telefoniche (è stato necessario ricorrere anche a un interprete) e riprese video nelle zone dello spaccio. Le prove raccolte hanno così convinto il gip del tribunale di Lanciano Massimo Canosa, che ha definito la rete con “un’allarmante capacità criminale”, a emettere i provvedimenti restrittivi nei confronti di 9 persone:
Samira Falihy, 38 anni, Altino (in carcere)
Vincenzo Mastromauro, 36 anni, Altino (domiciliari)
Giuseppe De Laurentiis, 37 anni, Roccascalegna (domiciliari)
Shuster Hakani, 26 anni, Altino (domiciliari)
P.R.V., 20 anni, Perano (obbligo di dimora)
M.D., 30 anni, Perano (obbligo di dimora)
B.G., 40 anni, Lanciano (obbligo di dimora)
D.R.F., 25 anni, Fossacesia (obbligo di dimora)
D.N.F., 23 anni, Lanciano (obbligo di dimora)
Oltre a questi, l’operazione – che si pone in prosecuzione dell’altra di settembre, la Lost Signal [LEGGI] – ha portato complessivamente in questi mesi a 11 arresti in flagranza di reato, 16 persone denunciate in stato di libertà, 30 persone segnalate come assuntori di droga, 13 chili di stupefacenti e 10mila euro in contanti sequestrati.