La Cbi di Gissi chiude. Dopo averlo confermato nell’incontro dello scorso 10 settembre in Regione [LEGGI], la proprietà dell’azienda lo ha ribadito anche ieri, nella sede vastese di Confindustria Chieti-Pescara, alla presenza dei rappresentanti sindacali e di Confindustria.
Non si torna indietro, quindi, rispetto alla procedura di licenziamento collettivo avviata il 29 agosto dall’azienda che produceva – ormai il verbo al passato sembra essere d’obbligo – aspiratori e ventilatori ad uso industriale.
Nell’incontro “l’azienda ha confermato tutte le medesime condizioni che allo stato attuale non permettono di immaginare una soluzione diversa dalla cessazione dell’attività e risoluzione dei rapporti di lavoro in essere”, si legge nel verbale di incontro.
[ads_dx]Per i 31 lavoratori l’unico barlume di speranza resta quello du una riconversione. La direzione aziendale ha infatti “confermato il proprio impegno a ricercare e verificare possibili soluzioni imprenditoriali”. Non ci sono conferme su questo aspetto ma sembrerebbe che qualche trattativa sia stata già avviata.
Ancora una volta i rappresentanti sindacali hanno chiesto di poter avviare soluzioni alternative ai licenziamenti e invitato i vertici aziendali a dare concretezza ai contatti con altre realtà produttive che potrebbero salvatguardare i livelli occupazionali.
Si tornerà al tavolo di Confindustria il prossimo 9 ottobre con l’auspicio che per i lavoratori possano arrivare, finalmente, buone notizie.