Se c’era ancora speranza di poter ripartire – con qualche altra azienda subentrante – da ieri quella speranza per gli ex lavoratori della Sam di San Salvo sembra non esserci più. “A vedere aperta la porta di quel capannone, dove ho lavorato per 33 anni, mi fa male“, commenta amaramente Claudio. Dal 9 agosto sono stati licenziati tutti i 25 operai e non è stato possibile trovare soluzioni alternative per continuare a produrre qui componenti per la Denso.
Da ieri, poi, è iniziato il movimento dei mezzi pesanti che stanno svuotando i magazzini portando via i macchinari – alcuni dei quali erano concessi in comodato d’uso proprio dalla Denso – e il materiale. E così i lavoratori sono arrivati davanti ai cancelli di quella che è ormai la loro ex fabbrica “per vedere il nostro lavoro che va via“.
[ads_dx]Da diversi mesi stanno vivendo una situazione di estrema difficoltà. “Ci mancano gli stipendi di giugno, luglio e dei giorni di agosto in cui abbiamo lavorato e non sono state emesse neanche le buste paga”. Ricordano gli anni trascorsi in azienda, “abbiamo sempre lavorato con professionalità, mai una malattia, siamo venuti qui anche con la febbre con spirito di abnegazione”. Ora, vedere i capannoni che si svuotano, è un duro colpo, anche perché la produttività è sempre stata alta ma, con la crisi della Sam, la Denso si è rivolta ad altri fornitori. “Noi chiediamo solo di poter lavorare – dicono i lavoratori -, è un nostro diritto”.
C’è chi, avendo già da tempo perso le speranze, ha già inviato il curriculum ad altre aziende. Ma non sarà semplice trovare lavoro, vista l’età non più giovanissima di questi lavoratori a cui però manca ancora tanto per la pensione. Intanto vedono il luogo dove hanno lavorato per tanti anni svuotarsi. “E siamo qui per un amaro saluto“. L’amarezza diventa richiesta di attenzione. “Siamo ancora qui perchè non ci si dimentichi di noi. Abbiamo tutti una famiglia e chiediamo solo una cosa: il lavoro”.