Prosegue l’attività di Italia Nostra del Vastese per mappare e proteggere reperti risalenti al periodo della seconda guarra mondiale che lasciò i suoi segni sul territorio.
“Dopo l’appello da noi lanciato per la tutela della scritta inglese del 1943, realizzata dalla truppe del generale Montgomery nelle vicinanze di piazza Verdi [LEGGI], abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di altre testimonianze materiali del nostro passato – spiega Alessandro Cianci, referente di Italia Nostra in questo percorso di studi e tutela – . In particolare, abbiamo ricevuto dall’architetto Denis Pratesi la segnalazione della presenza di alcuni segni grafici all’interno di un bunker realizzato dai soldati tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Per motivi di sicurezza, al momento non riveleremo la posizione della costruzione, poiché è fatiscente e non vorremmo che qualche sprovveduto si avventuri mettendo a rischio la propria incolumità”.
A molti era già nota l’esistenza del bunker ma “in quest’ultimo sopralluogo abbiamo meglio individuato due immagini raffiguranti una mezza luna affiancata ad una stella a cinque punte. La prima immagine è chiaramente distinguibile, l’altra è molto sbiadita, ma comunque visibile. Oltre a queste due immagini abbiamo ritrovato una terza iscrizione ritraente una X con una sigla: P – K. Tutte le tre scritte sono di color verde e sono state tracciate con la medesima vernice”.
Gli studiosi stanno approfondendo gli studi per verificare l’esatta origine dei segni grafici. “Tuttavia, l’ipotesi più plausibile allo stato attuale è che le iscrizioni rappresentino il sigillo della Lega Musulmana Panindiana, vale a dire del partito politico che ad inizio ‘900 si batteva per la creazione di uno Stato musulmano indipendente dall’India, la cui bandiera è, per l’appunto, una mezza luna con una stella su fondo verde. La sigla PK, infine è la sigla internazionale per individuare il Pakistan, vale a dire lo Stato che sarebbe nato nel 1947 proprio grazie alle rivendicazioni della Lega Musulmana.
[ads_dx]Una storia certamente meno nota ma che attesta la presenza, assieme alla VIII armata inglese, di divisioni di altri Paesi del Commonwealth e delle colonie Inglesi, tra le quali l’ottava divisione dell’India britannica, nella quale erano presenti alcuni battaglioni formati da soldati di origine musulmana, come il sedicesimo reggimento Punjab. Se la ricostruzione, che al momento è soltanto un’ipotesi di studio, fosse confermata, saremmo di fronte ad una rarissima, forse unica, testimonianza lasciata dai soldati di origine pakistana che militavano nelle file indiane durante la campagna d’Italia. La testimonianza assume maggiore importanza se considerata nel quadro del ruolo svolto dai musulmani nella campagna degli Alleati in d’Italia, consentendoci di richiamare dall’oblio i tanti ragazzi morti per liberare le nostre terre e di cui rimangono soltanto le numerose sepolture presenti nel Cimitero degli Inglesi di Torino di Sangro.
In definitiva, un ritrovamento di grande rilievo non solo per Vasto ma anche, più in generale, per la storia del movimento che portò, nel 1947, alla nascita dello stato Pakistano. Un ulteriore tassello che, assieme alle altre testimonianze del passato più recente, potrebbero andare a costituire un “museo diffuso” di grande interesse culturale e turistico. Per questo invitiamo gli studiosi, gli appassionati, nonché la cittadinanza tutta a continuare ad inviarci informazioni o segnalazioni che possano risultare utili alla ricostruzione di questa appassionante vicenda. Non da ultimo auspichiamo l’interessamento da parte di tutte le istituzioni competenti”.