“La situazione di Vasto è catastrofica, non c’è un metro buono di tubi”. Che la rete idrica vastese facesse acqua da tutte le parti – invece di trasportarla – è cosa ormai nota, ma il presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, ha voluto ribadirlo ancora con maggiore forza.
L’occasione è stato il consiglio comunale di ieri pomeriggio durante il quale è stato audito dopo la convocazione da parte dei gruppi di opposizione. Per il presidente si tratta di un ritorno dopo la comparizione dell’anno scorso.
Tra gli annunci del 2018 c’era una ricerca più minuziosa delle perdite. Ebbene, dei fondi destinati a tale attività e alla manutenzione resta poco: “Di quei 2 milioni e 100mila euro ben poco rimane e la somma maggiore è stata impiegata per l’attività di ricerca delle perdite”.
Basterebbe – che ha iniziato il proprio intervento con veemenza replicando alle opposizioni, “Non ho paura delle polemiche, ho rivestito ruoli sia in maggioranza che in minoranza” – ha sottolineato: “Vasto ha una situazione anomala anche rispetto a San Salvo dove l’acqua viene chiusa in tarda serata. Qui dobbiamo chiuderla alle 15 e riaprirla alle 6 perché se ne perde il 70% per strada. La forza che stiamo riversando su Vasto è notevole e non merita questi attacchi”.
[ant_dx]Che fare quindi in speranzosa attesa di risultati da fronte comune per chiedere fondi al governo [LEGGI]? Tra i prossimi investimenti il presidente della Sasi ha ricordato “i 400mila euro per il collegamento alla rete del potabilizzatore Arap di San Salvo, ma soprattutto 2,2 milioni di euro per la messa in sicurezza della sorgente Surienze di Rosello che consentirà di aumentare la portata per Vasto. Stesso discorso vale per altre sorgenti minori (a Montazzoli ad esempio) e per il Trigno, o il rilancio sul Verde (per il quale l’Enel ha chiesto 200 giorni lavorativi e 400mila euro) ma i risultati saranno lunghi ad arrivare. La situazione è poi aggravata dal fatto che l’adduttrice del Verde è quella che ha avuto più rotture, tutte sono state riparate in 24/36 ore, ma il sistema idrico di quella zona non consente bypass e tutta la conduttura ogni volta deve essere svuotata”.
PARERI DIVERSI DELLE OPPOSIZIONI – Aspro a tratti il confronto in aula. A margine della seduta, Vincenzo Suriani, Alessandro D’Elisa, Francesco Prospero, Guido Giangiacomo ed Edmondo Laudazi restano fortemente critici: “Il consiglio comunale, voluto dalla minoranza di centrodestra, ha evidenziato una serie di malfunzionamenti e sprechi nell’attuale gestione della Sasi, a fronte del quale il presidente della Sasi ha anche annunciato la possibilità di aumentare le tariffe del metro cubo di acqua, come stabilito dal Cda della Sasi del 25 marzo 2019. La maggioranza di sinistra, invece di approvare la nostra proposta che prevedeva di evitare gli aumenti e di convocare ogni tre mesi Basterebbe, ha votato un documento insulso e deprimente che esprime una lieve contrarietà all’aumento delle tariffe e che raccoglie in pieno la versione da piagnisteo è colpa delle scelte del passato… ci vogliono i soldi messo in atto dai vertici Sasi. Purtroppo la sinistra non è stata in grado di fare prevalere l’interesse dei vastesi su quelli della sua parte politica: continueremo a vigilare per evitare gli aumenti tariffari e per costringere la Sasi a investire tutte le risorse disponibili sul territorio di Vasto e del Vastese”.
Meno netto il giudizio di Alessandra Cappa e Davide D’Alessandro della Lega: “Notiamo con piacere che il presidente ha riconosciuto l’entità del problema e le sue ricadute sulla vita dei cittadini. Il gruppo Lega, nell’ottica della fattiva collaborazione, non si è limitato a stigmatizzare la situazione catastrofica che affligge la città, ma ha voluto proporre e sollecitare la ricerca di soluzioni, anche intermedie, che possano, nel breve e medio periodo, almeno attenuare i gravi disagi dei cittadini (il recupero del vecchio acquedotto delle Luci, il ripristino della traversa un tempo presente sul fiume Trigno, il maggiore controllo delle perdite). Ciò, ovviamente, in attesa di soluzioni complessive e definitive che richiedono necessariamente tempi troppo lunghi per soddisfare almeno le esigenze più elementari della città e dei cittadini. Vigileremo affinché sia le promesse sul breve periodo che quelle definitive vengano davvero portate a compimento”.