Ogni scusa è buona per una messinscena organizzata allo scopo di spillare soldi agli ignari cittadini. Anche la carenza idrica. Spesso nel mirino finiscono i pensionati. Com’è accaduto di recente a Vasto, dove stavolta l’ennesimo tentativo di truffa è andato in scena nel quartiere San Paolo.
Dopo le 48 ore di emergenza idrica che, ad agosto, hanno coinvolto tutta la città e 7 paesi dell’entroterra e, più in generale, dopo un’estate con numerose rotture e conseguenti riparazioni e rubinetti a secco per intere giornate (che si sommano ai disagi causati, ad ogni stagione estiva, da una dispersione idrica sempre più preoccupante), una nuova falla si è aperta nei giorni scorsi nelle condotte sotterranee, lasciando senz’acqua centinaia di famiglie del rione più popoloso di Vasto.
Anche ad emergenza ormai cessata, gli sciacalli della truffa sono entrati ugualmente in azione. Due uomini si sono finti addetti della Sasi, la società che gestisce il servizio idrico integrato in 92 comuni della provincia di Chieti, e hanno suonato al campanello di una pensionata, dicendole che era necessario controllare i rubinetti. Di fronte al rifiuto della donna, che non li ha fatti entrare in casa, uno di loro ha chiesto di essere almeno accompagnato a controllare il contatore, probabilmente per allontanare la padrona di casa e consentire al complice di entrare in casa. Di fronte al secondo, netto rifiuto della donna, che non si è fidata e ha minacciato di chiamare la polizia, se ne sono andati.
La sequela dei raggiri, tentati o messi a segno, è lunghissima. I truffatori si sono spacciati, durante l’estate, anche per dipendenti comunali incaricati alla ricognizione dei danni causati dalla dalla devastante grandinata di luglio. Il Comune, in più circostanze, ha messo in guardia i cittadini, chiarendo che non sono stati inviati nelle case impiegati né per i danni del maltempo, né per fantomatiche riscossioni.
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