“In questo campo, dopo le incursioni dei cinghiali, potete constatare e degustare ciò che rimane del nostro fantastico prodotto, lavorato e atteso per un anno intero. Grazie a tutte le autorità che si adoperano per trovare soluzioni. Buona passeggiata”. È lo striscione affisso stamani ai margini di un campo coltivato, più volte depredato dagli ungulati, che si trova nel perimetro della Riserva naturale regionale di Punta Aderci.
Ad affiggerlo, nel giorno del trekking nella Riserva, è stato Michele Bosco, che quel terreno lo coltiva ed è presidente dell’associazione Terre di Punta Aderci, che conduce da anni una battaglia sui danni causati dai cinghiali: campagne devastate e incidenti sulla non lontana statale 16 e, più in generale, sulle strade del Vastese. L’associazione chiede interventi risolutivi e l’abbattimento degli esemplari in sovrannumero dopo aver incassato, nella campagna elettorale per le regionali, promesse da tutti gli schieramenti politici: “Il Comitato Terre di Punta Aderci, qualche giorno fa, ha inviato una lettera al prefetto della Provincia di Chieti, Giacomo Barbato, al sindaco di Vasto, Francesco Menna, e alle organizzazioni professionali agricole regionali CCDD, C.I.A., Confagricoltura & Copagri sulla emergenza sociale rappresentata dalla presenza devastante di branchi di cinghiali, ormai del tutto fuori controllo, con preoccupanti risvolti di natura economica per tanti imprenditori che vedono sfumare del tutto i già esigui guadagni, già fortemente compromessi da calamità naturali”.
Bosco rivolge “un pressante invito a tutte le associazioni di categoria al fine di fare fronte unico per renderle operative. In questo momento e per le ragioni evidenziate, dobbiamo avere il coraggio e la sensibilità, che in ogni occasione si è mostrato di avere, di sventolare una unica bandiera. L’unione fa la forza e noi dobbiamo essere uniti e forti”.
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