La tac a 64 strati dell’ospedale San Pio di Vasto negli anni era divenuta una chimera, simbolo delle tante promesse non mantenute le cui conseguenze, inevitabilmente, ricadono sui cittadini e sui professionisti che operano nella struttura sanitaria. Ora, dopo anni di attesa, qualcosa si muove. Questa mattina è stata consegnata l’area di cantiere nel reparto di radiologia alla ditta che si occuperà della sistemazione dei locali che accoglieranno il nuovo macchinario. “Il nastro bianco-rosso che delimita il cantiere, prima di quello tricolore delle inaugurazioni, è quello più bello“, commenta il primario Mario Amato che, con i suoi collaboratori, ha messo in campo tutti gli accorgimenti perchè i lavori in corso nel reparto non intralcino l’attività quotidiana.
“La ditta ci garantisce che il lavori saranno realizzati a regola d’arte. Questo è importante perchè sono strutture che devono durare nel tempo“. I lavori termineranno da calendario il 26 novembre, poi si potrà procedere all’installazione della tac a 64 strati, per cui saranno necessari altri 15 giorni. “Quando sarà tutto pronto – annuncia Maria Amato – prima inizieremo a lavorare, poi si inaugurerà”.
[ads_dx]Con i lunghi anni di gestazione del progetto, fino ad arrivare alla firma del direttore amministrativo della Asl, Giulietta Capocasa, e dell’ingegner Filippo Manci, la tac a 64 rischiava di diventare un macchinario superato. “Per noi è un passo avanti rispetto all’attuale strumentazione – commenta il primario – e ci permetterà di fare una serie di esami che prima non potevamo svolgere”.
A Radiologia, dopo mesi di criticità per la mancanza di strumentazioni e medici, in questi giorni si respirà un clima di positività. Questa settimana è entrato in servizio il nuovo radiologo che finalmente compensa la carenza di personale dovuta ai pensionamenti. “Abbiamo una prospettiva di respiro – spiega la dottoressa Amato – possiamo riattivare le mammografie con una frequenza maggiore” garantendo così quei numeri per non mettere a rischio la prestigiosa certificazione internazionale Eusoma che il San Pio ha guadagnato con il lavoro di qualità nel corso degli anni. Da queste parti si prova a guardare con ottimismo al futuro. “Posso già organizzare meglio i servizi. E se arriva anche un altro radiologo potremo riattivare anche il servizio di risonanza magnetica al pomeriggio. Stiamo vivendo una fase di progettualità che porterà sicuramente beneficio ai nostri pazienti”.