Caro studente,
un’altra estate è finita e un nuovo anno scolastico è appena cominciato. Vorrei dirti tante cose, farti mille raccomandazioni, augurarti il meglio in tutto ciò che la vita ti riserverà, ma ho un dolore dentro che mi spinge solo a chiederti un favore: combattiamo insieme per salvare la nostra Terra, la nostra “casa comune” che, giorno dopo giorno, stiamo distruggendo sempre di più.
Tu mi chiederai: ma cosa c’entra la scuola con tutto questo? C’entra, c’entra… eccome se c’entra!
Il nostro povero mondo è ormai soffocato dall’inquinamento. La situazione non è più solo drammatica: è tragica. Un mare di rifiuti illecitamente abbandonati violenta ogni angolo della Terra. Non si tratta più solo di inciviltà, ma di un assalto sistematico all’ambiente da parte di un esercito crescente di inquinatori, trasversali ad ogni età e ceto sociale.
I rifiuti li trovi abbandonati dappertutto, hanno preso il sopravvento. Tonnellate e tonnellate di plastica e di cicche di sigaretta hanno fagocitato i nostri mari. Non c’è più città, campagna, quartiere, palazzo, strada, spiaggia, parco o giardino che sia al riparo dall’inquinatore di turno.
In tanti, troppi, di questo povero mondo se ne fregano e quindi inquinano, distruggono, disboscano, cementificano, violentano, devastano… E per essere definito “inquinatore” non occorre necessariamente che tu scarichi un tir di rifiuti in mezzo al mare: basta che lanci dove capita una lattina vuota di birra o un sacchetto di rifiuti, tenga la luce elettrica accesa anche quando il sole splende luminoso nel cielo o dissemini il tuo percorso giornaliero di bottiglie di plastica.
Per tornare alla scuola appena cominciata, sono convinta che la salvezza possa arrivare solo da lì, perché la scuola è l’unica arma potente di cui disponiamo per sconfiggere l’ignoranza, che è poi l’unica vera matrice della barbarie e dell’inciviltà.
Solo studiando capirai che non sei il padrone del mondo, colui che della natura può fare ciò che vuole. Con la forza che proviene dallo studio ti renderai conto che violentare la natura equivale a violentare se stessi. Studiare non vuol dire riempirsi di sterili nozioni, ma sentirsi parte del mondo in cui viviamo, amarlo e conservarlo per le generazioni che verranno, che hanno lo stesso diritto di vivere che hai tu.
Andando a scuola, caro studente, ti porrai tante domande e capirai che, se continuiamo a consumare energia, a disboscare, a cementificare e ad inquinare la Terra con gli attuali ritmi, non ci sarà futuro per i tuoi figli e i tuoi nipoti.
La scuola ti insegna innanzitutto l’amore per il mondo e per la sua bellezza, che non può e non deve essere annientata. I poeti sono stati e sono cantori di questa bellezza, così come gli scienziati indagano la perfezione dell’universo e i filosofi si interrogano sulla stessa.
Lì dove c’è studio c’è amore e, secondo una interpretazione etimologica, sai da dove deriva la parola “amore”? Da “a-mors”, là dove la “a” è una alfa privativa greca, cioè un suffisso che nega la parola che segue, mentre “mors” significa “morte”. Amore, dunque, è “senza morte”. Dove c’è l’amore, la morte viene sconfitta. Chi studia ama il mondo e lo salva dalla morte.
Buon anno scolastico, caro studente!