Il futuro di Punta Aderci si chiama riserva marina.
Estendere il Sic, sito d’interesse comunitario tutelato dall’Unione europea, al tratto di mare antistante la riserva costiera che, dal 1998, tutela il paesaggio di 285 ettari di litorale settentrionale di Vasto. “Il progetto Calliope serve proprio a questo: a studiare il fondale marino per capire se, come noi riteniamo, ci siano le caratteristiche per inserire nel Sic anche una fascia marina”, conferma Alessia Felizzi, responsabile della riserva per conto della cooperativa Cogecstre, che gestisce da oltre un decennio l’area protetta.
La presentazione del progetto agli studenti nel gazebo della spiaggia di Punta Penna (la più grande della Riserva) coincide anche con l’iniziativa che Wwf, Cogecstre, Centro studi cetacei e Comune di Vasto hanno organizzato in occasione del quinto anniversario dello spiaggiamento dei capodogli proprio su questo arenile: era il 12 settembre del 2014.
Il mare è mosso e, di conseguenza, il comandante della guardia costiera di Vasto, tenente di vascello Francesca Perfido, non può dare il via libera all’uscita in barca per rilasciare in mare due splendide tartarughe curate dal Centro studi cetacei Onlus: “Avremo modo di farlo in seguito, quando ci saranno le condizioni”, assicura Vincenzo Olivieri, presidente dell’associazione, che ha sede a Pescara.
“Lo spiaggiamento dei capodogli del 12 settembre 2014 – commenta l’assessora all’Ambiente del Comune di Vasto, Paola Cianci – ha rappresentato un grande esempio di collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini. Il progetto Calliope, da poco avviato, è finalizzato a studiare i fondali antistanti la Riserva di Punta Aderci per estendere la tutela anche al mare”.