Il corpo di polizia penitenziaria festeggia oggi il 202° anniversario della sua fondazione. Una ricorrenza celebrata anche a Vasto, a palazzo d’Avalos, dagli agenti in servizio nella Casa Lavoro di Torre Sinello, molti accompagnati dai loro familiari. Nella pinacoteca sono stati il comandante di Vasto, commissario coordinatore Nicola Pellicciaro, e la direttrice della Casa Lavoro, Giuseppina Ruggero, a fare un quadro della situazione alla presenza delle istituzioni civili e militari del territorio.
“Ringrazio i comandanti delle forze dell’ordine – ha detto Pellicciaro – con cui c’è un rapporto di proficua collaborazione”. Ha poi rivolto un pensiero ad Antonio Primavera, prematuramente scomparso lo scorso anno e un ringraziamento al personale della Casa Lavoro di Vasto e a tutti i volontari e gli insegnanti. “Quella di Vasto è la Casa di lavoro più grande in Italia” che però presenta al suo interno molte criticità. Innanzitutto gli internati non conoscono con certezza la data di fine della loro permanenza ma solo quella in cui il giudice esaminerà la sua posizione. E poi, molti degli internati, con problemi psichici, dovrebbero essere accolti in strutture sanitarie – le Rems – dove però non ci sono sufficienti posti. Altro nodo critico è quello dei numeri. “A Vasto siamo 75 unità delle 99 previste, ben 24 in meno. Quello della polizia penitenziaria è un incessante, silente e prezioso servizio”.
[ads_dx]Pellicciaro illustra poi i dati del 2018, su cui spiccano i sei episodi di oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficial, le cinque aggressioni tra internati e i quattro reati commessi all’esterno. E poi le due aggressioni subite dagli agenti di polizia penitenziaria. “La promiscuità dei ristretti di diverse tipologie – sotolinea il comandante – costringe il personale a modulare le azioni. Dobbiamo avere il giusto rapporto tra fermezza e senso di umanità per raggiungere l’obiettivo della rieducazione“. Si emoziona il comandante Pellicciaro quando rivolge un pensiero alle famiglie degli uomini della polizia penitenziaria, chiamate a dare sostegno ai loro cari impegnati in un lavoro non semplice.
La direttrice Giuseppina Ruggero ha sottolineato che “il nostro compito è complesso e io non potrei farcela senza i miei collaboratori, tra questi i preziosissimi agenti della polizia penitenziaria. Talvolta temo per loro perchè si trovano a dover fare i conti con soggetti pericolosi. Devono fronteggiare aggressioni senza strumenti. Grazie per il vostri prezioso servizio. Sono consapevole delle vostre difficoltà e so di chiedervi molto, soprattutto con turni massacranti“.
A concludere la cerimonia la consegna di lodi ed encomi per uomini della polizia penitenziaria che si sono distinti in servizio. Le lodi sono state consegnate all’ispettore superiore Vincenzo Stabile, all’assistente capo Lorenzo Rongioletti, all’assistente capo Francois Trovarelli, all’assistente Nicola Pistilli, all’agente scelto Francesco Madonna, due lodi all’assistente capo Massimiliano Romano, all’assistente capo Maurizio Tricarico. Encomio solenne all’assistente capo Renato Tramontano, all’assistente capo Antonio Del Vicario e all’assistente capo Antonio Chiarella, all’assistente capo Fulvio Pocelli, all’assistente capo Nicola Pistilli e all’assistente capo Roberto Lasala.