Il 13 settembre, alle 17, la sala conferenze di Canneto, ospiterà la conferenza promossa dal Movimento per la difesa delle zone interne.
“Le adesioni ricevute – spiega il comitato – consentono un confronto articolato sia sulle evidenti e diffuse necessità delle popolazioni interne e montane, sia sulle attuali condizioni di disagio, sulle prospettive e le iniziative in corso per dare un minimo di riscontro realistico e certo alle aspettative di tutti. Hanno confermato la loro presenza alcuni Assessori e Consiglieri regionali e provinciali e molti sindaci dei Comuni delle aree interne”.
Nell’occasione il Movimento” proporrà un percorso di dibattito sulla base delle proprie ricerche e proposte più volte sottoposte all’attenzione pubblica. Seguirà l’intervento del vescovo di Trivento mons. Claudio Palumbo il quale certamente articolerà il suo saluto in modo non formale ma di contenuti data la profonda conoscenza che la chiesa triventina ha del territorio e le ripetute sollecitazioni a trovare soluzioni per lasalvaguardia dei valori culturali ed etici di cui gli abitanti sono storicamente portatori”. All’incontro parteciperanno esponenti istituzionali a tutti i livelli di Abruzzo e Molise.
[ads_dx]Le proposte di discussione partiranno da cinque punti per poi giungere ad un documento condiviso:
– La necessità di rappresentare, dal Matese al Gran Sasso, una forza sufficiente a condizionare le scelte politiche – amministrative in funzione di soluzioni favorevoli al riequilibrio socio-economico dei territori regionali; infatti in politica, come nella vita, nessuno ti regala niente: le tue conquiste te le devi meritare.
– La tesi di partenza propone la creazione dell’Agenzia per le zone interne o almeno la riserva di risorse finanziarie dei pil regionali, da destinare esclusivamente per le zone interne.
– Cambiamento dei modelli di comportamento basati sui servizi erogati in base al numero degli utenti. I Comuni interni e montani sono demograficamente ridotti e quindi il metodo servizi-numeri è oggettivamente ostile e dannoso.
– Riesame dei costi della vita nelle aree interne e progressiva eliminazione di quelli “ aggiuntivi”, cioè i costi per servizi gratuiti per tutti ma che diventano onerosi per chi abita nelle zone interne. Tali servizi riguardano tutti gli aspetti della vita quotidiana: la salute, l’istruzione, il lavoro.
– Progressiva diminuzione, e fino all’estinzione, di tasse e contributi per imprese ed esercizi commerciali che operano nei paesi dell’entroterra.