Dieci arresti per terrorismo in Abruzzo. C’è anche l’imam della moschea Dar Assalam di Martinsicuro tra gli arrestati (8 di origine tunisina e 2 italiani) dell’operazione Zir, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo dell’Aquila.
I carabinieri del Ros e i finanzieri del Gico del capoluogo abruzzese hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti degli indagati, tra cui una commercialista italiana, accusati a vario titolo di reati tributari e autoriciclaggio finalizzati a che a finanziare l’organizzazione islamica Al-Nusra e alcuni imam che vivono in Italia, uno dei quali già condannato in via definitiva per associazione con finalità di terrorismo internazionale. In base ai risultati cui sono giunti gli inquirenti, gli indagati si sarebbero serviti di alcune società per distrarre somme di denaro, in parte derivanti dall’evasione fiscale, e destinarle anche all’organizzazione radicale siriana. I militari hanno posto sotto sequestro beni immobili e soldi del valore complessivo superiore a un milione di euro. La cellula terroristica che gli investigatori ritengono di aver scoperto viene da loro considerata un punto di passaggio, ma anche una centrale operativa.
“Non siamo qui per spargere paura, ma per garantire che qualsiasi segnale sarà verificato nell’ambito delle nostre povere capacità”, dice il procuratore antiterrorismo dell’Aquila, Michele Renzo (fonte ANSA). “Abbiamo ragionevole certezza che il sodalizio colpito dai nostri provvedimenti oggi creava fondi neri che venivano trasferiti in Turchia, luogo dal quale venivano utilizzati per finanziare il trasferimento in Siria dei militanti terroristi. La grande capacità dei carabinieri di controllare il territorio e l’apporto indispensabile della Gdf per le competenze specifiche dimostrano che è indispensabile che le differenti forze di polizia debbano lavorare in maniera complementare per esaltare le loro competenze”.
A organizzare il trasferimento del denaro verso la Siria e la Turchia, “per favorire il passaggio di aspiranti terroristi” in quei due Paesi, sarebbe stato un tunisino residente a Torino, ma dimorante ad Alba Adriatica
I soldi erano indirizzati anche verso Germania e Svezia. “Il denaro – spiega il comandante regionale della finanza, Gianluigi D’Alfonso – veniva trasferito con operazioni illegali tra cui fatturazioni false, con trasferimenti con corrieri e anche con il pagamento di somme superiori ai dipendenti che poi portavano indietro la parte eccedente”.
Marsilio: “Grazie alla magistratura e alle forze dell’ordine” – “Un sincero ringraziamento alle forze dell’ordine e alla magistratura che hanno sgominato una banda di terroristi radicata nel territorio abruzzese”, è il messaggio del presidente delle Regione Abruzzo, Marco Marsilio. “Una scoperta inquietante che ci ricorda come non si debba mai abbassare la guardia per garantire la sicurezza dello Stato e dei suoi cittadini.
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