Filippo Palizzi con tavolozza e pennello in mano. Affacciato alla balconata orientale di Vasto a trarre ispirazione dal panorama del golfo della sua città. Mario Pachioli, scultore vastese trapiantato a Firenze, l’ha immaginato così. Dal bicentenario della nascita del geniale e poliedrico artista vastese può nascere un monumento affidato alle mani di un suo concittadino: Pachioli, vastese che nella città culla del Rinascimento esprime la sua vena artistica da mezzo secolo, ha preparato il bozzetto. Da quella statuetta può derivare una statua in bronzo da un metro e 80 centimetri. Però servono i soldi.
“Sono partito da Vasto nel 1969, dopo essermi diplomato all’Istituto d’arte”. Mentre studiava all’Accademia delle belle arti di Firenze, realizzava le sue opere fino a quando, terminati gli studi, nel 1974 allestì la sua prima mostra, “un’esposizione di 86 opere che avevo realizzato negli anni degli studi. La mostra nel prestigioso Gruppo Donatello a Firenze durò tre settimane. Nella prima non venne quasi nessuno”. Poi arrivò un noto critico d’arte dell’epoca, Tommaso Paloscia, che lavorava per La Nazione, lo storico quotidiano toscano, su cui scrisse una meravigliosa recensione: “Da quel momento – ricorda Pachioli – la sala fu sempre piena di gente e riuscii a vendere molte opere”.
Fu la svolta della carriera. Ora, a distanza di 45 anni da quella mostra, Pachioli potrebbe essere per la prima volta profeta in patria. “Nei mesi scorsi sono stato contattato dall’architetto Francescopaolo D’Adamo, che mi ha chiesto se me la sentissi di fare un monumento dedicato a Palizzi. Ho risposto di sì a lui e anche a Giovanni Di Rosso, che mi ha contattato successivamente e fa parte del nucleo fondativo di un comitato che si sta costituendo per raccogliere i fondi, visto che il Comune non li ha”.
Servono 100mila euro, “più della metà della cifra serve per pagare la fonderia. E vanno aggiunte anche le spese per le tasse, a cominciare dall’Iva. Per me, dopo quasi quattro mesi per il bozzetto in terracotta, da rifare perché mi è stato chiesto di accorciare il camice, il lavoro per la statua durerebbe quasi un anno, iniziando a ottobre del 2019 e finendo l’anno prossimo. L’appello che si può lanciare attraverso zonalocale.it è alla raccolta fondi, affinché tutta la città, in particolar modo i suoi operatori economici, partecipino a questa iniziativa. Le donazioni sono, inoltre, detraibili dalle tasse. Il bozzetto verrà esposto in una vetrina all’angolo tra via Santa Maria e corso De Parma, così che tutti i vastesi possano vederlo e, se vogliono, partecipare alla raccolta fondi. Ho incontrato due giorni fa i fondatori del comitato alla presenza del vicesindaco, Giuseppe Forte. Ieri ho parlato anche col sindaco, Francesco Menna. Al Comune non chiedo soldi, ma collaborazione”.