Seduta più unica che rara. Niente litigi furiosi, nessun dibattito infuocato oggi nel Consiglio comunale di Vasto. Sinistra, destra e Cinque Stelle, dopo tre quarti d’ora di conferenza dei capigruppo, tornano in aula con l’accordo nero su bianco per conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. La senatrice a vita, che quando fu rinchiusa ad Aushwitz era una bambina e si sta dedicando anima e corpo a raccontare la terribile vicenda vissuta, perché i giovani non dimentichino, ha declinato l’invito. Deve restare a Roma per gli sviluppi legati al nuovo Governo che si è appena insediato.
“Sara con noi, compabibilmente con i suoi impegni istituzionali, credo al più presto. La senatrice Segre tiene a sottolineare che sarà qui a Vasto ed è orgogliosa di questa cittadinanza onoraria”, assicura il presidente del Consiglio comunale, Mauro Del Piano.
Per Marco Marra (Pd) è fondamentale il racconto di Liliana Segre della terribile esperienza del campo di concentramento di Aushwitz per “stimolare le coscienze anche con la testimonianza cruda” di quanto ha vissuto in prima persona.
“Cogliamo l’occasione – chiede Alessandro d’Elisa (gruppo misto) – per adeguare il regolamento allo statuto, perché non esiste una procedura per conferire la cittadinanza onoraria. L’invito è a formare una commissione di studio, o discuterne in Commissione Regolamenti”.
Dina Carinci (M5S): “Liliana Segre ha deciso di rimanere in silenzio per 45 anni. Questo è significativo del dramma che si è trovata a vivere”.
Anche dalla Lega una piena condivisione dell’iniziativa: “Ci sono – commenta Davide D’Alessandro – nomi e biografie capaci di fare miracoli, di unire ciò che soltanto i riflessi condizionati e la sterile propaganda potrebbero continuare a dividere. Liliana Segre è uno di questi nomi, una di queste biografie pesantemente colpite, ma non eliminate, da una delle notti dell’umanità, certo la più tragica. Finalmente l’Aula Vennitti ha potuto vivere un momento dall’alto valore simbolico e reale. Simbolico per ciò che ricorda e indica, reale per ciò che non si potrà mai dimenticare, perché sempre vivo nella nostra mente e nel nostro cuore, Aspettiamo di accoglierla come nostra concittadina, come persona non di parte, esempio di resistenza e di sobrietà, esempio di parola mai sprecata in un tempo in cui la chiacchiera sovrasta la riflessione, la quantità la qualità. queste righe sono condivise anche dalla collega Alessandra Cappa, dispiaciuta per la sua assenza essendo impegnata da giorni a Bruxelles, Davvero – conclude D’Alessandro – una giornata storica per la nostra città, ma il giorno dell’incontro lo sarà ancora di più”.