Camillo D’Amico (capogruppo di Insieme per Cupello) se la prende con il comitato Difesa Comprensorio Vastese (chiamato erroneamente e ripetutamente dallo stesso “comitato di Difesa degli Interessi del Vastese”) per l’ultimo comunicato sul Civeta rivendicando l’istituzionalizzazione di alcuni temi posti sul tavolo.
Non è la prima volta: D’Amico, candidato sindaco alle ultime Amministrative, addebitò alcune delle responsabilità della sua sconfitta proprio al comitato che, a suo dire, avrebbe spaccato il centrosinistra con la candidatura di Roberta Boschetti con Risposta Civica per Cupello.
“Non intendo alimentare alcuna vena polemica nei confronti di nessuno ma solo onorare un impegno politico e istituzionale continuo, costante e a testa alta del gruppo consiliare che mi onoro di presiedere. Mi riferisco al comunicato stampa del comitato di Difesa degli Interessi del Vastese emanato ieri che esplicita ‘preoccupazioni’ sui postumi dell’avvenuto sequestro della terza vasca di servizio dell’impianto consortile del Civeta a opera dei Noe di Pescara su ordine della Procura della Repubblica di Vasto”.
“Sorprende che tutto quanto viene nel comunicato stampa asserito sono state e sono questioni che il nostro gruppo ha sostenuto sempre e fatte proprie sia in termini di preoccupazioni che di proposte. Verrebbe da dire meglio tardi che mai. Noi abbiamo sempre detto che il sindaco di Cupello è autorità sanitaria locale e che, in questa veste, ha la vigilanza e la tutela della salute dei cittadini oltrechè dell’ambiente”.
[ant_dx]“Sempre abbiamo asserito che, essendo in capo all’amministrazione di Cupello la ‘custodia’ della vasca sequestrata, ad essa spetta aprire l’interlocuzione con l’autorità giudiziaria sia per la messa in sicurezza che, eventualmente, riaprirla ai soli rifiuti dei comuni consorziati; Noi, con coraggio e senso di responsabilità ed unilateralmente, abbiamo presentato apposita istanza formale non accettata per il sol fatto che, all’epoca, le indagini erano ancora da concludere”.
“Il sindaco di Cupello dopo l’unanime approvazione di un nostro ordine del giorno da parte del consiglio comunale al riguardo cosa ha fatto? Ci siamo fatti carico di Istituzionalizzare tutto riponendo discussioni e decisioni nella deputata sede del consiglio comunale senza scadere nelle discussioni fuorvianti”.
“Concludo dicendo che noi abbiamo idee chiare sui tanti problemi che insistono sul Civeta, sulla Stogit e su cosa fare per governarli trovando, laddove possibile, anche soluzioni adeguate facendo riferimento alla nostra esperienza vissuta e alle conoscenze che abbiamo. Preferiremmo che le discussioni siano fatte nelle sedi deputate ove ognuno, assumendosi la responsabilità dovuta, formule proposte concrete. Per noi questa è democrazia partecipata. Altri preferiscono la sterile polemica oppure demonizzarci e deriderci; proviamo soddisfazione quando però convergono su nostre proposte e soluzioni anche se fatto tardivamente”.