Case popolari di Vasto Marina – Ritirato dal sindaco il documento riguardante il progetto di riqualificazione urbana delle case popolari di Vasto Marina (il primo edificio è in costruzione tra viale Dalmazia e piazza della Guardia costiera). Se ne discuterà nella prossima seduta.
“Un Consiglio Comunale surreale è andato in scena nella giornata di oggi”, commentano cinque consiglieri di minoranza:; Alessandro d’Elisa (gruppo misto), Guido Giangiacomo (Forza Italia), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro), Francesco Prospero (Fratelli d’Italia) e Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia). “Convocato d’urgenza dal Presidente Mauro Del Piano nel mese di agosto per una presunta urgenza nella rimodulazione del PRU di Vasto Marina, la cui urgenza era stata con veemenza osteggiata da noi sia nella commissione comunale dei primi di agosto (dove era assente qualsiasi documentazione), che in conferenza di capigruppo, dove era stato fatto notare che era da ritenersi anomala tale fretta, al punto che il consigliere Guido Giangiacomo preannunciava la lettura di un esposto in aula che avrebbbe depositato qualora votato il punto. Oggi il sindaco di Vasto, e non è la prima volta, ha ritirato clamorosamente il punto senza dare alcuna motivazione ed impedendo la discussione che avrebbe evidenziato gravi irregolarità nella procedura da parte delle amministrazioni che dal 2006 hanno gestito Vasto. Ancora una volta l’opposizione ha portato in luce le gravi mancanze amministrative della amministrazione comunale di Vasto che oggi ha mostrato vistose crepe nella sua compattezza come evidenziato da un botta e risposta tra l’assessore Della Penna grande assente nella discussione sul Jova Beach Party che afferma di aver comunicato l’impedimento al Presidente del Consiglio che nega di esserne a conoscenza. Insomma – sostengono i cinque consiglieri comunali – ormai si procede al buio ed a caso da parte del Sindaco Menna con provvedimenti proposti e ritirati, con assenze strategiche degli assessori, con la reiterata violazione delle norme sulla convocazione e gestione del Consiglio Comunale da parte del presidente Mauro Del Piano”.
Respinte le mozioni di sfiducia – Il Consiglio comunale ha respinto, con i voti della maggioranza di centrosinistra, le mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni nei confronti dell’assessore al Turismo e ai Grandi Eventi del Comune di Vasto, Carlo Della Penna.
La votazione a scrutinio segreto è terminata con 9 voti favorevoli alla sfudicia e 12 contrari. Nicola Tiberio (Pd) non ha partecipato al voto, “perché ritengo che la fiducia e il ritiro della delega a un assessore siano prerogative del sindaco e non del Consiglio comunale”. Assenti i rappresentanti di Avanti Vasto, Maria Molino e Giovanna Paolino.
Menna: “Per il Jova ho subito 9 denunce” – Nel corso del dibattito, il sindaco, Francesco Menna, ha detto che esistono 9 denunce in merito alla tappa di Vasto dell’evento. “Ho subito 9 denunce, 5 informative di reato, tre accessi al mio ufficio, credo durati 12 ore”.
Nel suo intervento, indispettito dalle polemiche, il primo cittadino ha detto di non capire “perché la statale a luglio può essere chiusa e ad agosto no”. Poi, in merito al botta e risposta a distanza dei primi di agosto col prefetto di Chieti, Giacomo Barbato, ha voluto abbassare i toni: “Per me, il prefetto è sempre un uomo dello Stato. Lo era prima, lo è ora. Lungi da me qualsiasi contrasto con il rappresentante del Governo. Questo Comune è sempre in fase collaborativa”.
Sull’infelice data del 17 agosto, ha replicato: “Quando a Salvadori abbiamo chiesto di spostare la data, ci ha risposto: io non è che non voglio fare l’evento a Vasto il 7 settembre, non ritengo di farlo in provincia di Chieti”. Secondo Menna, “la pietra tombale l’ha messa Jovanotti col suo comunicato” e lo legge integralmente in aula, sottolineando la parte in cui il cantautore toscano ha dichiarato: “Grazie al sindaco di Vasto e ai suoi collaboratori che hanno fatto di tutto” per la riuscita dell’evento e bollando le polemiche come “esercizio retorico, balletto di responsabilità, voler addossare tutto e il contrario di tutto – ha sostenuto Menna – all’amministrazione comunale”. “Ringrazio Salvadori e la sua organizzazione per la pubblicità, i turisti che sono venuti a conoscere Vasto e che mi hanno detto di voler tornare, gli sposi che hanno scelto Vasto”. “Quel comunicato è la più bella risposta a tante denunce, falsità e cattiverie che sono state dette”.
Secondo Alessandro d’Elisa (gruppo misto), “è l’ennesimo insuccesso di un’amministrazione incompetente e presuntuosa, che non è stata all’altezza, come sempre, degli atti amministrativi necessari a svolgere un evento del genere, spogliando della competenza gli organi competenti come, ad esempio, il Consiglio comunale. Questo è un pesante precedente che ha offuscato gravemente l’immagine dell’amministrazione comunale e, cosa ancor più grave, l’immagine della città”.
Per Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro), questa vicenda “ha dei caratteri di nebulosità” e “l’amministrazione non ci ha spiegato come, in pochi giorni, sia riuscita a rimediare gli eventi del 15 e del 16 agosto e, a distanza di 15 giorni, non siano state ancora pubblicate le determine”.
“La responsabilità, come ampiamente dimostrato dal dibattito e dai documenti, è stata solo ed esclusivamente dell’amministrazione Menna”. Lo affermano, dopo la votazione, i consiglieri comunali della Lega, Alessandra Cappa e Davide D’Alessandro: “Crediamo di aver dimostrato in Consiglio comunale, attraverso la nostra proposta di delibera e i nostri interventi, non solo l’insipienza dell’amministrazione Menna nella gestione del Jova Beach Party, ma anche la sua totale incapacità ad assumersi le responsabilità e a chiedere scusa ai cittadini, ai turisti e a tutti gli operatori pesantemente danneggiati da una condotta sciagurata. La forza dei numeri consente all’assessore Della Penna, persino assente, di salvare la poltrona, ma la forza delle argomentazioni ha inchiodato Menna e compagni a farfugliare senza spiegare. Hanno tentato di scaricare sul prefetto senza avere il coraggio di dirlo chiaramente. Hanno sbagliato la scelta del sito, hanno subito una notevole quantità di pareri negativi, hanno esaltato la figura di un manager alzando sospetti sulle forze dell’ordine, dimanticando che manager e cantante, mentre le autorità hanno l’obbligo di garantire la sicurezza. Noi stiamo dalla parte dei servitori dello Stato”.