Non c’è accordo sulla variante Vasto-San Salvo alla statale 16. È ancora un rebus il tracciato della futura tangenziale che dovrà allontanare i tir dalla costa. Per realizzare l’opera pubblica, attesa da vent’anni, il Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica) ha stanziato 87 milioni di euro.
Divergenze tra le posizioni di Vasto e San Salvo sono emerse lo scorso 30 luglio, nella riunione a L’Aquila, dove attorno a un tavolo si sono ritrovati i rappresentanti di Anas, Regione Abruzzo (tra cui il presidente, Marco Marsilio) e amministrazioni comunali, le cui delegazioni erano guidate dal vice sindaco di Vasto, Giuseppe Forte, e dalla sindaca di San Salvo, Tiziana Magnacca.
È Forte a riassumere a Zonalocale la posizione del Comune di Vasto: “Nel corso della riunione, abbiamo ricordato che c’è una delibera del Consiglio comunale, che ha espresso la contrarietà alla realizzazione di una galleria” e ha, invece, approvato all’unanimità, nel dicembre 2018 [LEGGI], la proposta che prevede il riutilizzo delle fondovalli esistenti, a partire, a nord, dalla fondovalle Cantalupo (la strada sbarrata che si ricongiunge alla statale 16 in contrada Zimarino), per aggirare poi i centri abitati di entrambe le città. Dunque, Vasto non vuole né viadotto, né galleria, le due ipotesi prospettate dall’Anas.
Proposte che, invece, sono riemerse nel vertice del 30 luglio. “La prospettiva – racconta Forte – sarebbe quella di costruire una galleria in località Trave, poco a nord di Vasto Marina e poi, allo sbocco del tunnel, un viadotto. Un che traforo andrebbe ad aggiungersi alla galleria ferroviaria esistente. Resta da chiarire se è fattibile, nel sottosuolo di Vasto, un secondo tunnel e dove andrebbe posizionato rispetto a quello già esistente. In ogni caso, è una soluzione che non risolverebbe problema, perché noi vogliamo fare in modo che tutto il litorale vastese”, lungo 18 chilometri, “venga decongestionato e che l’attuale statale 16 diventi una litoranea, vedremo se provinciale o comunale, utile a raggiungere le suggestive calette che rappresentano un patrimonio di inestimabile valore della nostra costa. Non ci convince neanche l’argomentazione secondo cui sono disponibili solo 87 milioni, che non basterebbero ad attuare il nostro progetto, valutato dall’Anas in 170 milioni di euro. Al tavolo, ho fatto notare che il progetto si può realizzare suddividendolo in lotti funzionali, visto che serviranno degli anni per realizzarlo. Ma, intanto, bisogna partire. Se mai si parte, mai si finisce”.