Continua a far discutere la Notte dei falò di Vasto Marina. Prima del tradizionale appuntamento sulla spiaggia libera, quest’anno spostato dal 16 al 23 agosto, un’organizzazione di volontariato finalizzata alla difesa della biodiversità marina, la Care the Oceans, aveva inviato, il 19 agosto, una lettera ad amministrazione comunale di Vasto, polizia, carabinieri della Compagnia di Vasto e forestali, Prefettura e guardia costiera per chiedere l’annullamento dell’evento.
“Il Comune di Vasto, a nostro avviso, é andato contro leggi di livello nazionale”, dice il presidente del sodalizio, Nicola Di Battista. “Voglio precisare che tale azione non é stata svolta solo dal Comune di Vasto, ma anche dal Comune di Ardea, Roma, dove abbiamo verificato presenza di falò con crateri profondi un metro, mentre ad Anzio, con la Capitaneria di Porto, si é controllato che nessuno accendesse roghi in spiaggia e nessuno li ha accesi”.
[mic_dx]”Abbiamo contattato le forze dell’ordine del territorio competenti e il Comune di Vasto, attraverso invio di e-mail, sul danno ecologico che poteva arrecare L’accensione di falò in spiaggia, specificando anche le leggi (del codice penale e della navigazione) che lo vietano, il rischio per la salute umana e per l’inquinamento causato dai rifiuti/tizzoni sia in spiaggia che quelli che potevano finire in mare”.
Nella missiva, Care the Oceans, che “ha sede a Termoli, ma i volontari sono presenti in tutta Italia”, chiedeva che l’evento venisse “annullato per il rispetto della flora e fauna presente sul luogo, patrimonio di inestimabile valore e che gli organi preposti al controllo facciano rispettare le norme vigenti in materia, norme di carattere nazionale, e non locale. Siamo anche a ricordare che i falò in spiaggia sono vietati dal Codice della Navigazione art. 1161 c 2 – art. 1164 e dall’Art. 453 del Codice Penale: incendi. Al fine di evitare inutili polemiche e manipolazione di informazioni, si ricorda che l’Organizzazione di Volontariato denominata Care The Oceans è apolitica e apartitica”.
“Si tratta di una lettera di invito e non di un esposto”, precisa Di Battista. “Abbiamo intenzione di seguire la questione e sensibilizzare al rispetto della biodiversità marina. Crediamo che le istituzioni, di base, debbano conoscere le leggi”.