Tac a 64 strati, emodinamica, numero di medici, reparti declassati. Il mese di settembre è atteso con impazienza e speranza al “San Pio di Pietrelcina”. Le spine sul tavolo della giunta regionale (dell’assessore alla Sanità Nicoletta Verì in particolar modo) e del “redivivo” direttore generale della Asl Lanciano Vasto Francesco Zavattaro (tornato qualche settimana fa al ruolo già rivestito in passato) sono tante e pressanti.
Tra qualche settimana la tac a 64 strati compirà quattro anni dall’annuncio della sua installazione. Doveva essere il macchinario all’avanguardia del nosocomio vastese, invece è diventato il simbolo della lentezza della macchina burocratica. Annunciata nel 2015 da Francesco Menna, all’epoca nella segreteria dell’allora assessore Silvio Paolucci, ha avuto una storia travagliata e ancora oggi è chiusa nel magazzino della ditta produttrice. La tac infatti è stata acquistata circa due anni fa (un investimento da 500mila euro) salvo poi scoprire che non c’era una stanza idonea a ospitarla. L’azienda sanitaria ha dovuto così procedere alla gara per i lavori di adeguamento; anche questa procedura non ha avuto vita facile ed è stato necessario un passaggio in più che ha ritardato l’inizio dei lavori. Le previsioni – così come annunciato qualche tempo fa dalla consigliera regionale vastese Sabrina Bocchino – parlano quindi del mese di ottobre per l’entrata in un funzione della nuova strumentazione diagnostica; staremo a vedere.
[ant_dx]L’altro grande tema, dal percorso ancora più tortuoso e pieno di ostacoli, è quello della sala emodinamica. L’ex assessore Paolucci ha più volte ribadito che ne erano stati completati gli otto decimi. Sembrava tutto pronto, anche l’accordo di confine con il Molise per realizzarne una h12 con Termoli, ma il cambio dei due governi regionali (e non solo) ha riportato tutto al punto di partenza. Le ultime notizie in merito parlano dell’assenza dell’emodinamica vastese dalla bozza di documento programmatico nonostante il presidente Marsilio l’abbia inserita tra i propri obiettivi; i “maliziosi” fanno notare che il comitato in difesa dell’ospedale è stranamente silenzioso su questo argomento (alludendo a una strumentalizzazione contro la vecchia giunta).
E i reparti declassati di Gastroenterologia e Urologia, il numero dei medici? Radiologi e anestesisti sono in sofferenza. In Radiologia resistono in sei costretti a tour de force estenuanti. “Aspettiamo settembre”, dicono sconsolati dal reparto.