Sull’emergenza cinghiali nel Vastesese, pubblichiamo l’appello di Stefano Tella, lettore di Zonalocale.
“Sono un motociclista e, in quanto tale, avverto ancora più degli automobilisti la preoccupazione per la presenza di questi animali vaganti. Per chi è in sella ad una moto, che di ruote ne ha solo due, c’è la certezza di finire per terra e subire serie conseguenze fisiche, senza contare i danni alla motocicletta. Ho da tempo rinunciato a godermi lo splendido tracciato dell statale 16 tra Ortona e Vasto proprio per queste considerazioni, preferendo percorrere la A14; vivo con apprensione estrema, specie nelle ore serali, del tratto da Vasto Nord a Vasto città, nel timore che spunti all’improvviso un cinghiale o, peggio, un piccolo branco, dalla macchia mediterranea, tra le località Zimarino, Pagliarelli, Lebba, Incoronata”.
Tella aveva già scritto a Zonalocale nelle scorse settimane. Aveva parlato proprio del rischio attraversamento cinghiali sulla statale 16. Lo aveva fatto pochi giorni prima del grave incidente da cui, per fortuna, si sta riprendendo Alessandro Del Borrello, commerciante vastese che, dopo essere uscito dall’ospedale, ha raccontato la brutta esprienza vissuta.
“Nemmeno se avessi avuto una sfera magica – scrive Tella – avrei potuto descrivere meglio quello che poi si è concretizzato nella realtà per questo sfortunato centauro.
Commentavo che il tempo delle parole era finito e che era il momento di mettere chi di dovere davanti alle proprie responsabilità: ribadisco con forza questa chiamata di responsabilità perchè, pur non volendo assomigliare alla Cassandra di omerica memoria, prima o poi ci scappa la tragedia e la lunga trafila del rimpallo delle responsabilità sarebbe solo un ulteriore, squallido, triste aggravamento del fattaccio.
Capisco che molte delle energie dell’amministrazione comunale siano assorbite dalle polemiche per il mancato concerto del 17 agosto è dall’impegno a garantire una valida alternativa in termini di intrattenimento. Ma sulla questione cinghiali stiamo sperimentando, qualcuno sulla propria pelle, un’ignavia che contribuisce a togliere l’ennesimo mattone all’edificio della fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni.
Ripeto ancora [mic_dx]che, se anche il sindaco di Vasto non fosse in prima persona nella posizione operativa per poter prendere decisioni dirette, ha il dovere di esigere dall’autorità che questo potere operativo detiene la messa in atto di un’azione materiale e concreta per evitare che episodi del genere si ripetano. Che sia l’abbattimento, che sia il trasferimento, che sia la posa di dissuasori elettrificati o qualunque altro strumento disponibile e funzionale allo scopo, questa autorità deve procedere. Le chiacchiere stanno a zero.
A Vasto ci sono diversi comitati e gruppi di azione che stanno sollevando la questione: a loro dico di non lasciarsi depotenziare dal caldo estivo, ma di braccare con ogni mezzo lecito ogni autorità e istituzione finchè la misura della loro sopportazione sia talmente colma da costringerli ad agire, se non per reale interesse alla soluzione del problema, almeno per non dover più ascoltare le proteste dei cittadini”.