“Lo scorso anno i cinghiali hanno mangiato il 20% dell’uva. Quest’anno il danno sarà maggiore. Una perdita da non meno di 1500 euro a ettaro, con la conseguenza che il guadagno è compromesso”, fa i conti Michele Bosco, conduttore a Vasto di un terreno agricolo che si trova nella Riserva naturale di Punta Aderci.
Bosco, presidente dell’associazione Terre di Punta Aderci, che ha raccolto 2mila firme per sollecitare la Regione Abruzzo ad affrontare l’emergenza cinghiali, mostra i grappoli di uva Montepulciano depredati dagli ungulati che, tutte le notti, si infilano tra le viti disposte a filari e mangiano gli acini.