Parere negativo da parte del questore Borzacchiello, parere negativo dal colonnello dei carabinieri Forleo, parere negativo da parte del colonnello della guardia di finanza Pastorelli, parere negativo da parte del rappresentante dei vigili del fuoco Cupaiolo, parere negativo da parte della rappresentante della polizia stradale Rossi così come da parte di quelli dell’Anas, società Autostrade, del dipartimento Prevenzione della Asl, dalla capitaneria di porto.
I “no” al Jova Beach Party sono scritti nero su bianco uno dietro l’altro nelle 109 pagine di verbale della seduta di ieri in prefettura che ha definitivamente stoppato quello che doveva essere l’evento dell’anno.
Gli unici due pareri positivi sono arrivati dalla Provincia di Chieti e dal servizio 118 della Asl che però ha chiesto integrazioni sulle vie di fuga per le ambulanze.
[ant_dx]Il resto è un pianto amaro anche considerando gli altri pareri che non si sono tradotti in “no” diretti, ma che rimarcano altre mancanze. Ad esempio c’è la Soprintendenza che chiede perché non ci sia la richiesta di autorizzazione paesaggistica per l’evento così come c’è l’Autorità di bacino che sottolinea l’assenza delle necessarie autorizzazioni per la pulizia di Fosso Marino. Sempre su questo aspetto, il servizio Valutazione ambientale della Regione Abruzzo aggiunge che è stata violata la normativa comunitaria e scrive che gli atti dovranno essere rimessi al ministero dell’Ambiente e al comando provinciale dei Carabinieri.
Nella corposa documentazione allegata al verbale si legge inoltre come i carabinieri invitino il prefetto a inoltrare alcuni atti comunali alla magistratura e alla corte dei conti. Gli stessi militari allegano la determina per la pulizia di Fosso Marino che dimostrerebbe come gli interventi siano stati pianificati per la manifestazione e non come annuali (come dichiarato dai rappresentanti comunali).
Nella conferenza stampa di ieri, il sindaco Menna ha centrato il proprio intervento sull’aspetto politico della vicenda [LEGGI], non addendrandosi nell’ampia schiera di pareri contrari arrivati durante l’incontro di ieri mattina a Chieti e questi rivelano assenze documentali di un certo peso.
SICUREZZA E VIABILITÀ – La parte più pesante è quella sulla sicurezza prodotta da questura e comando provinciale dei carabinieri: “Non risolte le criticità relative alla viabilità (con l’ipotesi di chiusura della SS16, nda), non sono stati presentati eventuali percorsi alternativi da usare in caso di chiusura dell’A14″.
I parcheggi sono un altro punto sul quale si sottolineano numerose carenze: “Impossibilità a oggi di conoscere la quantificazione effettiva dei parcheggi destinati ad accogliere gli spettatori dell’evento. Le dimensioni degli spazi destinati a parcheggi riportati in relazione non corrispondono a quelli reali come rilevato dal sopralluogo effettuato dal personale della polizia stradale e non rispecchiano le linee dettate dal ministero delle Infrastrutture. Viene individuata un’area parcheggio in terreno agricolo da 2.500 auto accessibile dalla SS16, ma non vengono indicati i lavori per renderlo agibile in caso di pioggia. Gli 8mila posti, seppur erroneamente calcolati, appaiono inferiori rispetto alle varie tappe del Jova Beach Party, come quello di Fermo dove erano previsti 13.400 posti a fronte di 35mila persone presenti. Non risulta la quantificazione e la dislocazione dei parcheggi degli autobus“.
Sarebbero poi assenti “un percorso riservato ai mezzi di soccorso, un piano traffico (con dislocazione puntuale di tutte le unità in campo), e un’area di prefiltraggio per controllare chi fosse stato munito di regolare biglietto.
Secondo i carabinieri, inoltre, “Non viene indicato come la popolazione non interessata all’evento possa raggiungere Vasto Marina“. Altra punto sollevato dalla questura è la dislocazione dei vigili del fuoco: “inidoneità nell’inserire il gruppo operativo dei vigili del fuoco dietro al palco”.
Criticità anche per quanto riguarda le uscite di sicurezza, alcune delle quali ostacolate dai chioschi della marina.
NUMERO DI ADDETTI AL LAVORO – Se la questura cita l’esiguo numero degli addetti ai servizi di controllo delle attività di intrattenimeto e della polizia locale, sono i carabinieri a entrare nel dettaglio.
Secondo le stime fatte dai militari, per presidiare i punti nevralgici (divieti, deviazioni ecc.) servirebbero 60 vigili urbani. Nel piano ne sono previsti 24/26. Poche anche le navette previste per gli spostamenti del pubblico che, tra l’altro, userebbe la Statale 16 per spostarsi a piedi sovrapponendosi ai mezzi in circolazione con conseguenti pericoli.
ASSENZA DI COLLABORAZIONE – Maurizio Salvadori che più volte ha affermato di aver riscontrato un’assenza di collaborazione tra enti, ha sollevato questo punto anche durante la riunione dicendo di aver appreso che il 17 agosto fosse da bollino rosso solo ieri mattina. Secca la replica del capo di gabinetto della prefettura e del colonnello dei carabinieri Forleo che hanno sottolineato come questa circostanza sia emersa in ogni incontro precedente. Infine, il prefetto Giacomo Barbato che ha ricordato come “a marzo abbia dato massima disponibilità da parte dell’apparato statale, ma l’ultimo progetto è stato ricevuto solo il 29 luglio”.