Quando il mare era in tempesta, non si poteva uscire con la paranza. Allora i pescatori, per non restare a mani vuote, prendevano una rete grande e la disponevano a semicerchio, facendone trainare un lembo da una barca a remi che non si spingeva neanche a molta distanza dalla riva. La rete, adagiata in acqua, veniva successivamente ritirata con cura dai pescatori che, disposti su due file, ne prendevano le estremità e, coordinando i movimento, la richiudevano con accortezza, in modo da catturare il pesce.
Questa tecnica, chiamata la Sciabica, recuperata dalla storia marinara dall’architetto Francescopaolo D’Adamo negli anni in cui era assessore alla Cultura, rivive ad agosto sulla spiaggia di Vasto Marina.
Stamani l’Anmi, associazione nazionale marinai d’Italia, di cui è presidente locale Luca Di Donato, ha dato vita, come ogni anno, alla rievocazione.