La fase dell’emergenza finisce oggi. Nel palazzo di giustizia di Vasto sono arrivati sei nuovi impiegati per sopperire a una carenza di personale che, nei mesi scorsi, era diventata drammatica, come aveva pubblicamente denunciato il presidente del Tribunale, Bruno Giangiacomo.
“È ufficiale: i dipendenti hanno preso servizio stamani, tranne una, che ha rinunciato. Molto probabilmente a settembre sarà sostituita da un altro dipendente risultato idoneo al concorso”, conferma il presidente dell’Ordine degli avvocati, Vittorio Melone. “Gli altri sei hanno iniziato a lavorare stamani nel palazzo di giustizia. Da quando, a febbraio, abbiamo avviato questa battaglia, grazie all’interlocuzione con il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, instaurata tramite la deputata vastese Carmela Grippa e l’Aiga”, l’Associazione italiana giovani avvocati, “siamo riusciti a mettere nella giusta luce il Tribunale di Vasto. Lo strumento amministrativo individuato dal sottosegretario è stato efficace; ora però attendiamo, in prospettiva, un intervento legislativo per riaprire dalla pianta organica”.
Dopo l’estate si tornerà a parlare del rischio chiusura della sede giudiziaria di Vasto che, come quelle di Lanciano, Avezzano e Sulmona, è stata soppressa (insieme ad altre 27 su tutto il territorio nazionale) dalla riforma approvata nel 2012 e divenuta effettiva nel 2014. “A settembre – spiega Melone – si riunirà l’intergruppo parlamentare sulla geografia giudiziaria, voluto dal ministro Bonafede e presieduto dalla deputata Elisa Scutellà. A settembre inizieranno le audizioni e saremo tra i primi ad essere ascoltati”.
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