Gli amici di una vita vogliono stargli accanto fino all’ultimo e portano a spalla il feretro di Roberto Buzzelli nella chiesa di San Giovanni Bosco. Sulla bara fiori colorati e la maglietta della sua amata Juventus. La chiesa non riesce ad accogliere le tante persone arrivate per dare l’ultimo saluto al 66enne primario di otorinolaringoiatria del San Pio di Vasto, scomparso a seguito del tragico incidente in cui è rimasto coinvolto.
Don Gianfranco Travaglini, che celebra la messa insieme a Don Palmerio Taliani e Don Gigi Giovannoni – rispettivamente ex ed attuale cappellano dell’ospedale – nel suo messaggio si rivolge con affetto ai giovani figli di Buzzelli, Roberta e Guido. “State vivendo insieme alla vostra mamma giorni dolorosi e noi siamo qui a dirvi, con la nostra presenza e la nostra condivisione, che Roberto lo sentiamo nostro un po’ tutti. In modo diretto o indiretto tutti abbiamo a che fare con lui. Ne abbiamo apprezzato la grandezza d’animo e la bravura come professionista, abbiamo avuto la bellezza e la gioia di averlo incontrato“.
Don Gianfranco poi interpreta il sentimento di tutti nel chiedersi “perchè? Perchè in questo momento, in questo modo? Questa domanda ci addolora ma siamo qui perchè vogliamo essere illuminati dalla Fede che scende come un balsamo sui vostri cuori, sui vostri corpi per lenire le sofferenze di questo momento”. Il sacerdote ricorda che “Dio con lui ha voluto scrivere una storia d’amore, fatta di cose visibili e concrete, come la relazione con voi, il suo lavoro svolto con eccellenza, e cose invisibili come l’amore”. E sottolinea anche il suo essere “sempre pronto a far da paciere, ad affrontare le cose con la calma. Non lo vedremo e sentiremo più ma questo amore che ha costruito e realizzato continuerà nel vostro cuore. Cari Guido e Roberta, potete essere orgogliosi di questo papà e dite sempre, e noi con voi: non ti chiediamo perchè ce l’hai tolto, ti ringraziamo perchè ce l’hai dato”.
Al termine della celebrazione ci sono le note dell’Hallelujah di Cohen e i messaggi che familiari e amici vogliono rivolgere al medico vastese. “Sono stati giorni molto veloci – dice la figlia Roberta – e siamo veramente grati di averlo avuto con noi. Era un papà raro e speciale, un papà buono. Ci ha dato tanto e questa cosa ci fortificherà perchè non siamo soli”. Roberta indossa una maglietta del papà e ricorda a tutti che “lui era un grande donatore di Telethon. A Natale quando si aspettavano i regali lui arrivava con i doni dell’associazione. Per questo vi invito a donare a favore di Telethon”.
Enrico Russo, uno dei suoi amici, racconta che “amavamo Roberto e lo abbiamo capito adesso. Perchè provare un dolore così grande per qualcuno vuol dire esserne innamorati. Aveva tante passioni, faceva tante cose. Era invidiabile perchè più passavano gli anni e più le attività aumentavano. Non gli abbiamo mai sentito dire: non ho tempo, sono stanco. Era sempre disponibile. Lui non era l’amico nel cuore ma l’amico nel cuore. Non ci libereremo mai di te“. Ha la voce incrinata dalle lacrime Filippo Marinucci, collega medico e amico fraterno. “Sono distrutto. Non avrei mai pensato di doverti dire addio così. Sei il collega, l’amico, il fratello che non ho mai avuto. Sei andato via davanti ai mie occhi. Una bella e grande persona che ha attraversato la vita a testa alta. Volgerò spesso lo sguardo a Roberta e Guido”.
Dolci le parole di Patrizia Angelozzi. “Grazie per questi figli meravigliosi, per averli esortati ad essere migliori di me e te perchè dovevano essere il nostro futuro. Sono sicura che ci sarai sempre. Sentiremo la tua forza perchè va oltre ogni cosa. Proteggici dall’alto”. Le ultime parole sono quelle di suo figlio Guido. “Grazie a tutti voi per esserci stati vicini in questi giorni, per l’affetto che ci avete dato. Era un papà speciale, quando avevamo un problema andavamo da lui e lo risolveva sempre nel modo più facile. Era una guida e ci sapeva indicare la giusta via“. Guido racconta anche momenti di vita familiare che restituiscono l’immagine di un papà affettuoso e premuroso che “ci trasmetteva grande serenità e tranquillità“.