E’ un Premio Vasto di Arte Contemporanea speciale quello che è stato inaugurato ieri sera nei giardini napoletani di Palazzo d’Avalos. L’edizione numero 52 della rassegna artistica è la prima senza l’avvocato Roberto Bontempo, fondatore e animatore del Premio nella sua lunga storia fino alla scorsa edizione che ha potuto celebrare alle scuderie di Palazzo Aragona prima della sua scomparsa, a settembre. A lui sono stati dedicati pensieri di stima e ricordo negli interventi – moderati da Daniela Madonna – che hanno preceduto il taglio del nastro della mostra. “Mi piace ricordare il principio di superamento del transitorio – ha detto il sindaco Francesco Menna -. Le idee di Roberto Bontempo rimangono con noi per sempre, anche ora che non è fisicamente qui con noi”.
[ads_dx]Il vicesindaco e assessore alla cultura Giuseppe Forte ne ha ricordato “la grande onestà. Roberto Bontempo l’ha praticata in ogni momento. Ci ha lasciato un patrimonio di valori e anche di valore, attraverso le opere della collezione del Premio Vasto. E’ nostra intenzione dedicare uno spazio permanente a queste opere all’interno delle sale del D’Avalos”. E’ Alfredo Bontempo a raccogliere il testimone alla guida del comitato del Premio Vasto. “Papà era un brontolone ma oggi sarebbe stato davvero contento nel vedere tutte queste persone e la mostra che è stata allestita. Sono davvero orgoglioso di esserci e di poter portare avanti il suo impegno”. Nel libro che accompagna l’edizione 2019 del Premio Vasto, c’è anche un interessante ritratto dell’avvocato Bontempo scritto da Luigi Murolo.
In mostra ci sono opere di Mimmo Rotella, precursore della Scuola di Piazza del Popolo e dell’area della Pop romana, presente in mostra con Franco Angeli, Umberto Bignardi, Marisa Busanel, Mario Ceroli, Claudio Cintoli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Bruno Mancinotti, Titina Maselli, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Mario Schifano, Cesare Tacchi, Gino Marotta. In questa linea si collocano anche protagonisti dell’arte a Milano, come Valerio Adami, Enrico Baj, Paolo Baratella, Lucio Del Pezzo, Emilio Tadini, o a Torino, Bologna e Firenze, come Piero Gilardi, Ugo Nespolo, Concetto Pozzati, Gianni Bertini, Umberto Buscioni, Gianni Ruffi, mostrando la freschezza e la diffusione di queste ricerche estese fino alla poesia visiva di Nanni Balestrini.
A curare la mostra è stato Lorenzo Canova, che torna per la terza volta al Premio Vasto. “Sono onorato di prendere parte a questa edizione speciale. Il Premio Vasto ha raccolto tutti i più grandi artisti italiani del secondo Novecento e anche quelli del primo Novecento. Nel fare le scelte per questa edizione siamo partiti da questa opera di Emilio Tadini che ci ha permesso di dare un taglio critico. La pop art italiana ha avuto una sua identità speciale ed è un linguaggio vivo ancora oggi. Nel manifesto la scelta del rosa ha diverse accezioni. Oltre ad essere un colore decisamente pop e nella consapevolezza che siamo un po’ nell’anno del rosa, questo è il colore che viene fuori miscelando i colori di Vasto, il bianco e il rosso. E’ un omaggio alla città e alla figura di Roberto Bontempo”.
La mostra, nelle sale espositive di Palazzo D’Avalos, sarà aperta fino al 9 ottobre.
Nel video le interviste ad Alfredo Bontempo, Lorenzo Canova e Giuseppe Forte.