Il Comune di Cupello segue a ruota il comitato Via – che la settimana scorsa si era espresso con un preavviso di bocciatura nei confronti della maxi discarica da 480mila metri cubi proposta dalla Cupello Ambiente – e rilascia, uno dopo l’altro, tre pareri negativi.
L’ente più volte era stato tirato per la giacchetta da associazioni, cittadini e altri esponenti politici che l’invitavano a manifestare apertamente la propria contrarietà. Nell’incontro dell’11 luglio scorso – al quale nessun esponente della maggioranza ha preso parte – la società che gestisce la terza vasca sotto sequestro e ha proposto il nuovo progetto aveva sottolineato come i termini entro i quali il Comune avrebbe potuto esprimere il parere Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) e quello relativo al vincolo idrogeologico fossero scaduti chiedendo, inoltre, l’attivazione di “poteri sostitutivi d’ufficio”.
Il responsabile dell’area tecnica del Comune, ieri, ha invece inoltrato al dipartimento delle politiche Ambientali della Regione la nota con la quale fornisce i tre pareri negativi (che riportiamo integralmente in basso). Lo stesso ufficio nel novembre scorso aveva dato il proprio ok all’autorizzazione paesaggistica dell’impianto [LEGGI].
I tre pareri negativi si aggiungono così al preavviso di rigetto di qualche giorno fa instillando un moderato ottimismo nel fronte che si è opposto nei mesi scorsi al progetto. Tra questi c’è il comitato Difesa Comprensorio del Vastese che dopo la riunione del Via ha gioito: “manca poco alla vittoria”.
I PARERI NEGATIVI
[ant_dx]1.Valutazione di Incidenza Ambientale
Con note del 12 e 26 settembre 2018, questo ente, ha provveduto a richiede integrazioni alla Vinca, al fine di verificare le incidenze delle fasi di lavorazione (costruzione, gestione e dismissione) sui Siti di lmportanza Comunitaria che, ragionevolmente e precauzionalmente, avrebbero potuto essere interessati da questi, unitamente allo studio degli effetti cumulativi, in relazione ad altri impianti produttivi ivi presenti.
L’Istante, in data 27 settembre 2018, provvedeva a notificare la “disponibilità ad effettuare opportune e specifiche valutazioni in merito alle incidenze prevedibili sia in fase di costruzione che di esercizio dell’impianto”, ma non in fase di dismissione; disponibilità assolta data con la produzione di uno studio sul “nibbio”, che non dà conto, nel merito, di quanto richiesto (valutazione puntuale delle incidenze in fase di cantiere, gestione e dismissione degli impianti; valutazione degli effetti cumulativi in relazione al venir meno della “corona” deputata all’assorbimento degli impatti delle discariche esistenti, dichiarazione di incidenza per ogni singolo S.I.C. e sintesi delle motivazioni).
Per quanto di competenza, si dà parere negativo.
2. Variazione puntuale del vigente Piano Regolatore Generale Esecutivo
L’ubicazione dei proposti impianti ricadono in un’area “vincolata ai fini dell’assorbimento dell’impatto ambientale della discarica” ivi presente, incompatibile con l’ubicazione di ulteriori impianti che, inevitabilmente, ridurrebbero quella necessaria sicurezza che questo Ente ha voluto assicurare al suo territorio e ai suoi cittadini con tale “vincolando”.
Sterili le osservazioni di parte istante, laddove ritiene che questo Ente abbia già autorizzato altri impianti in tali aree; la delibera C.C. n. 6/2017, non autorizza, esprime un parere, una disponibilità alla valutazione, a valle del parere positivo in sede di A.I.A. Del resto, se fosse già stata autorizzata, sarebbe un ulteriore deterrente alla localizzazione di ulteriori impianti, in considerazione degli effetti inquinanti cumulativi.
[ant_sx]Di nessun pregio l’osservazione che gli interventi puntuali non vadano sottoposti a procedimento di V .A.S.; il D.Lgs. 152/2006, nel testo vigente, delega tale decisione all’Autorità competente, attivata attraverso il procedimento di “verifica di assoggettabilità” (art. 12), di cui questa Autorità procedente non ha mai avuto notizia.
Contrariamente a quanto adverso sostenuto, per il progetto qui in discussione non è stata mai rilasciata dichiarazione di “interesse pubblico” e urgenza ed indifferibilità” delle opere, tale da pretendere una variazione “automatica” del vigente P.R.E., la cui decisione ultima, spetterebbe, comunque, al Consiglio Comunale di questo Ente.
Per quanto di competenza, si dà parere negativo.
3. Rischio idrogeologico
Le aree oggetto di intervento, come risulta dagli atti, sono gravati da pericolosità quali, in parte PI e, in altra parte P2, la cui normativa tecnica esclude, a priori, insediamenti della topologia de quo, pertanto anche ai sensi del Regio Decreto legge 30 dicembre 1923, n. 3267 ed alla L.R. 3/2014 e s.m.i.
Per quanto di competenza, si dà parere negativo.