“Chiederemo al Governo la dichiarazione di emergenza”, assicura il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Il governatore stila un primo, parziale bilancio delle devastazioni causate dalla grandinata di ieri: “Strade franate, tombini saltati, palazzi e abitazioni danneggiati, così come edifici pubblici, scuole, monumenti come ci segnalano a Vasto, danni all’ospedale di Pescara, ma anche al comparto agricolo flagellato da questa grandine con vigneti, e terreni coltivati a frutteti ed ortaggi distrutti. Una situazione difficile, ma da questa mattina con l’apertura della piattaforma telematica della Protezione Civile, tutti i Comuni possono inserire i dati, e le stime dei danni subito, a partire dalle somme urgenze, e con questo elenco, noi chiederemo al Governo la dichiarazione di emergenza”.
Il vice sindaco di Vasto, Giuseppe Forte, partecipando stamani alla riunione con Marsilio, ha parlato di “ingenti danni a strutture pubbliche, private, alla viabilità, ai monumenti storici, stabilimenti balneari, alle aziende operanti nella zona e alle auto dei cittadini”.
“Al cospetto di questo disastro ambientale – dice Sabrina Bocchino, consigliera regionale della Lega – con conseguenze di proporzioni ancora difficili da definire sotto il profilo economico, il Governo, sono certa, risponderà subito dichiarando la stato di emergenza. Ci saranno, poi, le procedure previste dalle norme che consentiranno a chi ha subito danni, di inoltrare richiesta di risarcimento. Lodevole, a Vasto, l’iniziativa di Assovasto che ha già prontamente scritto ai suoi associati perché forniscano elementi per valutare i danni subiti dalle rispettive aziende. A questo punto, mentre si fa la conta dei danni che hanno interessato anche molti plessi scolastici, restiamo in attesa fiduciosi delle prime dichiarazioni del Governo e, soprattutto, di come i nostri referenti della Lega al Governo ed al Parlamento si faranno carico di questa emergenza”.
In mattinata, il senatore Gianluca Castaldi (M5S) aveva sollecitato la Giunta regionale a chiedere al Governo nazionale di dichiarare lo stato di calamità: “Lo stato di calamità per la dura ondata di maltempo che ha colpito l’Abruzzo deve chiederlo la Regione, compete a lei. Posso assicurare al presidente Marsilio che non appena verrà inoltrata la richiesta, il Consiglio dei Ministri si attiverà immediatamente per dare il massimo sostegno all’Abruzzo e a tutti i cittadini colpiti. Ciò che conta è che la Regione si muova subito”.
Un appello all’unità è arrivato da Pietro Smargiassi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: “I cittadini, le istituzioni locali, gli agricoltori e i turisti non possono essere rovinati dalla furia della natura e poi lasciati soli. Adesso è il momento, più che mai, di fare squadra senza guardare ai colori politici, e muoversi tutti insieme”, perché “il nostro territorio ha bisogno di un aiuto immediato. Ci sono proprietà pubbliche e private con tetti divelti e coperture distrutte. Ci sono impianti fotovoltaici andati in frantumi e che ancora dovevano essere ammortizzati. Scantinati e garage colmi di acqua e fango. In particolar modo a destare preoccupazione è la situazione delle scuole. Abbiamo strutture decennali che devono essere urgentemente controllate per vedere se hanno riportato danni e, dove necessario, far partire i lavori senza aspettare”. Ci sono “danni enormi alle colture, con centinaia di agricoltori che hanno perso del tutto il lavoro di un anno. La raccolta di uva è seriamente a rischio. Ci sono asfalti sbriciolati e strade adesso più pericolose di quanto non lo fossero già prima della tempesta. Anche il settore turistico è in ginocchio. Il litorale in alcuni tratti è sparito. Le coste di San Salvo, Vasto, Casalbordino, Fossacesia sono piegate”.
Ieri il Pd provinciale di Chieti annunciava che “abbiamo già avviato un dialogo con gli uffici di tutte le sedi e i livelli istituzionali (Comuni, Provincia, Regione, Parlamento Italiano ed Europeo) con i nostri eletti per istituire lo stato di calamità, per cercare fondi certi per il risarcimento dei danni”.