“Al momento di lasciare la residenza San Pio, gli anziani piangevano”. È il familiare di un ospite della struttura di Vasto a contattare Zonalocale “per sensibilizzare le istituzioni a occuparsi dei nostri cari”.
Dopo l’omicidio avvenuto il 23 giugno, quando una donna di 87 anni è stata uccisa [LEGGI], il Nas (Comando dei carabinieri per la tutela della salute) di Pescara ha eseguito dei controlli nella residenza per anziani e stilato una nota, protocollata in municipio il 28 giugno. Ricevuto quel documento, il sindaco di Vasto, Francesco Menna, ha emesso un’ordinanza, la numero 276 del 3 luglio, con cui ha disposto, come conseguenza dei risultati dei controlli, la “sospensione delle attività”.
Ora i familiari dei loro cari stanno affrontando non poche difficoltà: “Non vogliamo entrare nel merito della questione, che verrà decisa dalle autorità competenti. Ma, da familiari delle persone ospitate al San Pio, pensavamo che le istituzioni si occupassero dei nostri cari. Invece, siamo stati costretti a trovare, entro 7 gioni, altre strutture idonee, quasi tutte fuori Vasto. Le Rsa sono tutte piene, quindi bisogna attendere mesi prima di trovare un posto libero, col rischio, però, che anche le altre strutture in c’è ancora qualche posto disponibile non siano qualificate come Rsa e, di conseguenza, non riescano a fornire adeguati livelli di assistenza. Inoltre, lo spostamento di anziani lontano da Vasto significa, per noi familiari, l’impossibilità di andare a trovare tutti i giorni persone che hanno necessità di vedere noi parenti, che abbiamo dovuto scegliere di farli assistere da strutture assistenziali perché noi non siamo in grado di fornire loro un’assistenza 24 ore al giorno. Spesso gli spostamenti comportano anche prezzo ben più alti di quelli sostenuti fino ad ora. Parliamo di oltre venti persone, alcune delle quali erano lì da qualche anno. Persone che si erano affezionate a quel luogo e alle persone che avevano conosciuto e che, al momento del trasferimento, piangevano. Ci chiediamo perché si sia parlato tanto dell’omicidio, ma per nulla dei problemi di queste 21 persone. Ci rivolgiamo a Zonalocale per sensibilizzare le istituzioni verso questo problema serio”.
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