Sette anni e sei mesi di reclusione. È la pena che dovrà scontare un uomo del Vastese per le violenze perpetrate in famiglia. Lo ha stabilito il Tribunale collegiale di Vasto al termine di un processo durato cinque anni.
La vicenda giudiziaria era iniziata nel 2014. Il cinquantenne, di cui non sono state mai rese note le generalità per tutelare la privacy delle tre vittime, era accusato di violenza sessuale nei confronti di una figlia e di maltrattamenti ai danni della moglie e dell’altra figlia. In entrambi i casi, il reato era stato commesso, secondo l’accusa, con il vincolo della continuazione.
Il 3 luglio l’ultima udienza del lungo processo, in cui alcune testimonianze sono state acquisite in videoconferenza. Otto anni di reclusione: è stata questa la richiesta che il pm, Gabriella De Lucia, ha formulato al termine della sua requisitoria nei confronti dell’imputato, difeso dall’avvocato Carmine Petrucci. Le tre vittime sono state rappresentate dall’avvocato Arnaldo Tascione.
Il collegio giudicante, presieduto da Bruno Giangiacomo con giudici a latere Stefania Izzi e Michelina Iannetta, ha condannato l’imputato a 7 anni e 6 mesi, disponendo anche l’interdizione dai pubblici uffici, una provvisionale da 10mila euro a favore di ognuna delle vittime e il risarcimento del danno da quantificare in un separato giudizio civile.
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