21.40 – L’avvocato Pompeo Del Re, legale della famiglia d’Elisa, non commenta: “Aspettiamo le motivazioni della sentenza”.
Per l’avvocato Pierpaolo Andreoni che, insieme al suo collega pescarese Giuliano Milia, ha difeso l’imputato, “è venuto il momento di far scendere il silenzio, calare il sipario su questa triste e tragica vicenda e rispettare il dolore di tre famiglie”.
Ore 21.13 – Il presidente della prima sezione della Corte di Cassazione, Giuseppe Santalucia, ha appena letto in aula in dispositivo della sentenza definitiva: la Suprema Corte respinge i ricorsi dell’accusa e della difesa, confermata la pena a 20 di reclusione.
Il ricorso proposto dal procuratore generale dell’Aquila, Pietro Mennini, chiedeva una pena più severa, quello presentato dagli avvocati difensori, Giuliano Milia e Pierpaolo Andreoni, chiedeva, al contrario, un’ulteriore riduzione della pena, che in primo grado la Corte d’Assise di Lanciano aveva quantificato in 30 anni e, in secondo, la Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila aveva ridotto a 20. Per effetto del verdetto emesso stasera dalla Cassazione, la condanna di secondo grado rimane invariata.
L’ULTIMA UDIENZA – È il giorno della sentenza definitiva sull’omicidio di Vasto.
La Corte di Cassazione emetterà l’ultimo verdetto sull’omicidio di Italo D’Elisa, il 21enne ucciso il 1° febbraio 2017 a colpi di pistola da Fabio Di Lello, 34 anni all’epoca dei fatti, marito di Roberta Smargiassi, morta a 34 anni il 1° luglio 2016 in un incidente stradale tra la sua moto e l’auto guidata dallo stesso d’Elisa.
Stamani l’udienza decisiva, iniziata alle 10 e terminata attorno alle 13.30. Davanti ai giudici della prima sezione della Suprema Corte hanno preso la parola il procuratore generale, gli avvocati di parte civile, Pompeo Del Re e Gianrico Ranaldi, e i legali della difesa, Giuliano Milia e Pierpaolo Andreoni.
La sentenza è attesa in tarda serata.
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