Fanno richieste ben precise i rappresentanti sindacali di Sevel che si sono riuniti ieri, lunedì 1 luglio, per parlare della “nuova organizzazione del lavoro per rispondere alla richiesta aziendale di aumento dei volumi produttivi del Ducato”.
In sostanza, rispetto agli ottimi risultati raggiunti, la Rsa chiede all’azienda che riconosca ai lavoratori il giusto merito. Tutto è partito nel mese di marzo scorso con la volontà dell’azienda di aumentare la capacità produttiva e, già in quella sede, tutti concordarono di voler produrre i veicoli nello stabilimento di Atessa, ma tenendo in considerazione le necessità dei lavoratori.
“Fermo restando l’attuale conformazione dei turni, si legge nella nota inviata all’azienda dalla Rsa di Fim, Fismic e Uglm – bisogna riconoscere un incentivo economico ai lavoratori del primo e secondo turno paragonabile almeno alla quota delle maggiorazioni dello straordinario e in aggiunta un sistema che preveda la riduzione di orario di lavoro sul secondo turno cadente di sabato. Inoltre – prosegue la nota – chiediamo la stabilizzazione dei contratti staff lysing e la modifica a 40 ore settimanali del contratto part time presenti in stabilimento e che in gran parte lavorano in lastratura”. [mar_dx]
La Rsa Uilm, invece, chiede che il lavoro sul turno di notte sia una scelta volontaria e non obbligatoria e, qualora le richieste superassero le disponibilità, bisognerebbe trovare meccanismi di alternanza. Sui 17 turni chiedi, inoltre, un incentivo economico per la prestazione lavorativa effettuata di sabato e, per la stessa giornata, trovare soluzioni per anticipare l’uscita dei dipendenti. “Inoltre – scrive la Rsa Uilm – per far fronte all’aumento dei turni, chiediamo le assunzioni dei giovani locali e la stabilizzazione dei somministrati in staff leasing con un contratto a tempo indeterminato Sevel”.