“Nelle ultime ore a Vasto tre assistenti capo della Polizia Penitenziaria sono stati brutalmente aggrediti da un internato affetto da problemi psichiatrici”, riferisce Domenico Mastrulli, segretario nazionale del Cosp, coordinamento sindacale penitenziario.
“È a tutti noto che reclusi con patologie di questa natura non possono e non devono essere ospitati in condizioni detentive normali o al peggio, presso case di lavoro come quella di Vasto. Nonostante le ripetute denunce dei sindacati gli appelli restano inascoltati nonostante le innumerevoli segnalazioni di episodi di violenza contro gli operatori della sicurezza circa 2.700 nei 196 penitenziari italiani.
Mastrulli ricorda di aver “in diverse circostanze lamentato il sovraffollamento del carcere abruzzese di Vasto, con oltre 200 detenuti, di cui 170 internati e 30 giudiziari” e rimarca la “presenza di numerosi reparti detentivi tra i quali quelli di recente inaugurazione. A questa situazione si contrappone la mancanza di personale e l’eccessivo carico di lavoro con turni di servizio non tollerabili. Una situazione che finisce col compromettere i comuni standard di sicurezza oltre a determinare una scarsa qualità della vita degli operatori, come denunciato dal segretario regionale del Co.S.P. Abruzzo e Molise, Vincenzo Stabile. Un grido di allarme condiviso dalla segreteria generale del sindacato autonomo. Il sindacato sollecita ancora una volta il sottosegretario Jacopo Morrone ad effettuare una visita parlamentare, ma soprattutto la dotazione alla polizia penitenziaria della pistola taser: se questa fosse in uso, molte di queste aggressioni denunciate, quasi 2.700” a livello nazionale, “potevano certamente essere evitate”.
Ieri ne hanno fatto le spese “tre assistenti capo della Polizia Penitenziaria dislocati presso il Distaccamento NTP della sede Abruzzese, comandati al rientro da un servizio di traduzione allo spostamento di cella di un internato per applicazione sanzione disciplinare. Lo stesso internato dio trent’anni, della Campania, si sarebbe scagliato con violenza contro i tre poliziotti, scaraventandoli per terra e accanendosi su di loro, tanto che è stato necessario, dopo le prime cure in infermeria del carcere da parte dei sanitari, il trasferimento dei poliziotti presso il pronto soccorso della città di Vasto per accertamenti, cure ed osservazione”.
“Continuiamo a denunciare – afferma il leader del Cosp – situazioni di disagio e criticità nelle 196 prigioni Italiane e non possiamo più tollerare che detenuti internati con gravi problemi psichici come quelli ubicati, circa 170/180 unità nel carcere di Vasto, soggetti psichiatrici, senza fissa dimora molti di questi a doppia diagnosi, continuino a seminare violenza”.