Ombrelloni su “una considerevole fetta di spiaggia” che “era stata impropriamente occupata”. Polizia e guardia costiera hanno denunciato a Vasto un imprenditore per due illeciti previsti dal codice della navigazione: occupazioni o innovazioni abusive (articolo 54 del codice della navigazione) e abusiva occupazione di suolo demaniale (articolo 1161).
È il risultato dei controlli congiunti eseguiti dagli agenti del commissario Rosetta Di Santo e dai militari del tenente di vascello Lorenzo Bruni “in occasione del sopraggiungere della stagione estiva ed al fine di garantire il rispetto delle norme di ordine e sicurezza pubblica e la corretta applicazione della legislazione in materia di concessioni amministrative”, spiega una nota del Commissariato. I blitz sulla riviera sono scattati su ordine del questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello, che “incrementava le già costanti attività di controllo e verifica sul territorio”.
“Nel corso dei controlli effettuati, il personale impiegato nelle verifiche, procedeva a contestare numerose irregolarità, sia di natura amministrativa, sia di rilevanza penale. In particolare i puntuali riscontri posti in essere nel corso delle verifiche dal personale operante, portavano all’accertamento della totale occupazione abusiva di una rilevante zona di spiaggia, ove il gestore di un campeggio, le cui attività commerciali peraltro risultavano già sospese, aveva provveduto ad installare attrezzature da spiaggia. Rilevata l’assenza delle obbligatorie autorizzazioni, il materiale rinvenuto veniva sottoposto a sequestro penale ed il rappresentante legale della società veniva segnalato in stato di libertà presso la competente autorità giudiziaria, ai sensi degli articoli 54 e 1161 del codice della navigazione. Nel corso di ulteriore controllo, questa volta effettuato sulla zona di spiaggia di pertinenza di una storica attività ricettiva, si verificava che, nonostante le autorizzazioni in materia di occupazione di suolo demaniale fossero state rilasciate, il tratto di spiaggia occupato era notevolmente superiore alla metratura concessa, e quindi una considerevole fetta di spiaggia era stata impropriamente occupata. Anche in tale circostanza, oltre al sequestro dell’attrezzatura balneare, la titolare dell’attività veniva segnalata all’ufficio giudiziario competente, sempre per violazioni al codice della navigazione. Nell’ambito dei vari controlli comunque operati nelle medesime località marittime, veniva rilevato anche che altri operatori del settore turistico, avevano adempiuto con precisione e regolarità alle prescrizioni previste per l’esercizio delle varie attività d’impresa del settore, non rendendo necessaria l’adozione di alcun provvedimento, cosa che veniva valutata con soddisfazione, quale segnale di positivo impatto anche verso i turisti che premiano il territorio vastese con la loro presenza nel periodo estivo. L’impegno congiunto della Polizia di Stato e della Capitaneria di Porto, hanno dimostrato che, oltre alla fusione di specifiche competenze tecnico-giuridiche, che hanno certamente elevato qualitativamente le attività svolte, dimostra che la scelta lungimirante di tale cooperazione abbia spianato la strada ad una sinergia operativa futura che consentirà risultati sempre migliori”.