Sindaci sul piede di guerra. Sono quelli di Gissi, Furci e San Buono: Agostino Chieffo, Angelo Marchione e Nicola Zerra hanno preso carta e penna e hanno scritto una lettera al prefetto di Chieti, Giacomo Barbato, sulla crisi idrica che sta colpendo i propri comuni. Dal 15 giugno scorso si accavallano le interruzioni non programmate, l’ultima è di stamattina per un problema al solito impianto di pompaggio di Monteodorisio.
I tre primi cittadini accusano la Sasi di ritardi nelle comunicazioni (il malfunzionamento si sarebbe verificato già ieri sera) e dell’assenza di un piano d’emergenza per supplire alle continue rotture, circostanze che rischiano di creare gravi emergenze igienico-sanitarie (oltre ai danni alle attività economiche della zona industriale di Gissi): in alcuni casi è stato necessario è stato necessario portare acqua privatamente. Per questi motivi Chieffo, Marchione e Zerra chiedono alla Sasi, anche per tramite del prefetto, quali sono le cause delle interruzioni del servizio e quali azioni l’ente gestore intende intraprendere per evitare il ripetersi degli stessi. In conclusione, i tre sindaci si riservano di intraprendere azioni risarcitorie nei confronti della Sasi.
[ant_dx]LA LETTERA DEI SINDACI
Ecc. mo Sig. Prefetto di Chieti, nella nostra qualità di sindaci dei Comuni di Gissi, San Buono e Furci le segnaliamo il grave disservizio subito dai nostri cittadini per le ripetute intenuzioni del servizio di fornitura idrica da parte dell’ente gestore, Sasi S.p.a.
Da sabato 15 giugno si sono registrati continui disservizi che hanno riguardato più giornate e che perdurano tutt’oggi, in cui si è verificata l’ennesima interruzione. Si evidenzia che in tutte queste circostanze l’interruzione della fornitura è avvenuta senza alcun preavviso e, solo dopo segnalazione da parte delle amministrazioni comunali e dei cittadini, la Sasi è venuta a conoscenza del disservizio, dimostrando la completa inefficienza del sistema di controllo dei serbatoi e, di conseguenza, dell’intera gestione della rete idrica. La Sasi ha comunicato solo alle ore 8,41 del 20.06.2019 che, a seguito del fermo dell’impianto di pompaggio dell’acqua in direzione Furci, Gissi, San Buono, presumibilmente dalle ore serali del 19.06.2019, la fornitura è stata interrotta improvvisamente con conseguente svuotamento dei serbatoi. Ad aggravare la situazione vi è inoltre la mancata comunicazione dei tempi di ripristino del servizio, tanto che noi amministratori siamo impossibilitati a comunicare a nostra volta alla cittadinanza una tempistica.
Ciò comporta gravi conseguenze a livello igienico-sanitario che ci preoccupano fortemente, in qualità di massime autorità sanitarie dei nostri Comuni, in quanto è compromessa seriamente l’igiene quotidiana di una popolazione a maggioranza composta da persone anziane. L’interruzione del servizio senza alcun preavviso ha impedito inoltre di prendere provvedimenti in merito alla chiusura delle scuole che sono regolarmente aperte ma prive di acqua. Pertanto è stato necessario ricorrere ad approvvigionamenti privati per garantire una fornitura essenziale di acqua. Si sottolinea che vi è anche un danno economico sia per gli enti che per le attività private (si veda in particolare la mancata erogazione dell’acqua che riguarda l’intera zona industriale di Gissi) che causa il rallentamento o il blocco dei lavori programmati.
È intollerabile che, ad estate neppure iniziata, la fornitura sia stata interrotta già diverse volte e ridotta a 12 ore su 24. Chiediamo di conoscere le cause di questa riduzione che interessa solo i comuni del Vastese e di effettuare un raffronto con gli orari della fornitura idrica di tutti i comuni gestiti dalla Sasi s.p.a.
Chiediamo altresì, per Suo tramite, all’ente gestore di conoscere precisamente le cause di questi disservizi e quali azioni concrete verranno intraprese affinché esse non si ripetano. Riteniamo inoltre indispensabile l’adozione da parte della Sasi di un piano di emergenza in caso di interruzione delle stazioni di pompaggio che garantisca la continuità del flusso idrico verso quei comuni che, come i nostri, sono alimentati da una o più stazioni di pompaggio dell’acqua. Per fare ciò è indispensabile che vi sia un sistema di controllo funzionante ed efficiente. Alla luce di tutto quanto esposto, ci riserviamo infine di intraprendere eventuali azioni risarcitorie per i danni subiti dai nostri enti, dai nostri concittadini e dalle imprese del territorio.