Clima già caldo a Fresagrandinaria dopo il consiglio comunale di insediamento dell’8 giugno scorso. Nei giorni scorsi l’opposizione (Solidarietà per Fresa) guidata dall’ex sindaco Giovanni Di Stefano ha scritto al prefetto su quanto accaduto durante la prima assise civica. Le elezioni dello scorso 27 maggio sono state vinte da Nuova Vita per Fresa capeggiata da Lino Giangiacomo che è riuscito a battere (per 40 voti) il sindaco di lungo corso Di Stefano [LEGGI].
A rendere movimentato il primo consiglio comunale – al quale hanno partecipato anche altri sindaci del territorio – è stata la reazione di alcuni spettatori alla richiesta di chiarimenti proprio di Di Stefano. L’ex primo cittadino aveva infatti chiesto spiegazioni sulla presenza nel pennone-portabandiera del vessillo di Nuova Vita per Fresa (la lista vincitrice) al posto di quello istituzionale del Comune. Dopo l’intervento si sono levati grida ed epiteti nei confronti di Di Stefano.
[ant_dx]In quella sede non erano presenti i carabinieri (c’era invece il vigile urbano) e, come scrive l’esponente dell’opposizione nella lettera al prefetto, “il sindaco non si è adoperato per sedare il clima indecente della seduta e far allontanare le persone che insultavano per far terminare la seduta in un clima sereno”.
Di Stefano, quindi, chiede al sindaco e alla polizia municipale di “individuare i responsabili delle offese dai filmati esistenti anche a nostra disposizione, ed evitare che situazioni incresciose si ripetano in futuro”.
La lettera al prefetto
In data 8 giugno 2019 si è tenuta, a seguito delle votazioni del 27 maggio 2019, la prima assise civica di insediamento del rinnovato consiglio comunale, alla presenza di sindaci del territorio.
Purtroppo, seppur i punti all’ordine del giorno non recavano decisioni politiche in merito, l’assemblea ha vissuto momenti di tensione con comportamenti e offese che non si addicono ad un luogo istituzionale. li sottoscritto consigliere Giovanni Di Stefano ha chiesto di intervenire in merito all’occupazione inopportuna del pennone portabandiera deputato ad ospitare i simboli della democrazia quali la bandiera con lo stemma del Comune di Fresagrandinaria, la bandiera della Repubblica e quella dell’Unione Europea; la stessa era invece occupata dalla bandiera con il simbolo della lista uscita vincitrice dalla consultazione elettorale.
Non appena ha preso la parola per far notare al Sindaco e Presidente dell’assise che quella è un portabandiera dedicato agli stemmi istituzionali e che quindi doveva essere usato solo con simboli rappresentanti le istituzioni, è stato oggetto di forti critiche e offese personali da parte del pubblico che, noncurante del luogo in cui ci trovavamo, urlava e inveiva contro il sottoscritto pronunciando frasi ingiuriose, offensive e lesive del ruolo che ricopre. La sala consigliare era diventata una baraonda, ed alcuni spettatori organizzati come squadristi arroganti e provocatori, hanno minacciato e offeso tutta la componente della minoranza del consiglio comunale, nostro malgrado abbiamo dovuto constatare che il sindaco non si è adoperato per sedare il clima indecente della seduta e far allontanare le persone che insultavano per far terminare la seduta in un clima sereno.
Per quanto accaduto, e ritenuto che la vicenda descritta non è accettabile all’interno di un consiglio comunale e soprattutto nei confronti di chi è stato chiamato a rappresentare una parte della cittadinanza, riteniamo opportuno che sia ristabilito un clima sereno e che i membri del consiglio siano liberi di espletare il loro mandato senza offese e intimidazioni.
Chiediamo pertanto al Sindaco e alla Polizia Municipale presente alla seduta di relazionare l’accaduto nel prossimo consiglio comunale, individuare i responsabili delle offese dai filmati esistenti anche a nostra disposizione, ed evitare che situazioni incresciose si ripetano in futuro.