“Quella che stiamo giocando è una partita delicatissima”, così Franco Zerra (Cisl) ha aperto l’attivo unitario dei sindacati di Pilkington, Primo e Bravo che torna a incontrarsi dopo circa un anno dall’ultima volta. Rappresentanti (Zerra, Emilio Di Cola della Cgil, Arnaldo Schioppa della Uil e Domenico Ranieri dei Cobas) e delegati rsu si sono ritrovati stamattina al centro culturale “Aldo Moro” di Vasto per discutere di esuberi e probabili licenziamenti a fine settembre quando scadrà l’anno di cassa integrazione.
I 55 esuberi ormai noti sono strutturali. Questo significa che non saranno riassorbiti neanche con i nuovi investimenti in fase di ultimazione. Nuove linee e produzioni serviranno a tutelare il futuro del sito, ma su questo incombe la grossa incognita del mercato auto che non sembra registrare dati in risalita. Per i 55 e altri eventuali esuberi il licenziamento sarebbe una misura drastica ma inevitabile considerata l’impossibilità di ricorrere ad altri ammortizzatori sociali. Come spiegato dallo stesso esponente Cisl: “I licenziamenti, a parità di qualifica, riguarderanno coloro che sono entrati per ultimi e con un carico famigliare minore”.
Altro punto interrogativo individuato da Zerra è quello della tempistica per ultimare le nuove macchine che dovrebbero entrare a regime a fine anno.
[ant_dx]Il prossimo 25 giugno i rappresentanti dei lavoratori incontreranno nuovamente la dirigenza che qualche giorno prima ha in programma un passaggio al ministero dello Sviluppo economico a Roma.
Tanti gli interventi dei delegati rsu, tra questi c’è anche chi ha proposto un referendum tra i lavoratori per autotassarsi (con un giornata di lavoro in meno) per cercare di riassorbire gli esuberi.
Altra proposta che ha trovato l’appoggio dei sindacati è di iniziare a pensare all’aumento del livello di tensione sulla vicenda perché “i lavoratori – ha detto Emilio Di Cola – non hanno ben compreso la serietà della situazione pensando che la Pilkington andrà comunque avanti; un modo di pensare, questo, probabilmente nel dna dei nostri colleghi perché qui non ci sono licenziamenti”.
Ranieri ha più volte rilanciato il proprio appello: “I lavoratori tutti devono essere uniti, se non c’è unità perdiamo”.
Breve passaggio infine, degli stessi sindacati, sulle informazioni sulla stampa che spesso, contrastanti, disorientano i lavoratori: “Anche oggi in quest’assemblea aperta a tutti c’è solo una testata, ma domani la notizia sarà su tutti i giornali on line e cartacei riportata non sempre correttamente”.
Di seguito le interviste a Franco Zerra (Cisl) ed Emilio Di Cola (Cgil)