Un anno le ha cambiato la vita. Ha trovato la sua strada: insegnamento, danza, amore, impegno per gli altri.
Sabrina D’Attilio ha 27 anni. È una ragazza di Vasto che ha completato i suoi studi in Abruzzo e poi ha seguito il suo cuore: “Mi sono laureata a Pescara in Lingue straniere per l’impresa e la cooperazione internazionale. Era il 17 luglio dello scorso anno. La notte del 18 ero già sull’aereo per Nizza. Una scelta d’amore, lì c’è il mio ragazzo Rèmi con la sua famiglia di artisti, a cominciare da MOrisse, cantante emergente che sta riscuotendo un successo sempre crescente in Francia e punta a travalicare i confini nazionali. Lei canta, Rèmi suona la batteria e io accompagno i concerti con la danza, che ho studiato a Vasto, nella scuola Histon Ballet, dagli 8 ai 18 anni, poi a Pescara, nella scuola Maja, che ha avviato tante ballerine che hanno spiccato il volo verso palcoscenici importanti. Ho studiato danza classica e moderna e insegno lingue. Io e il mio ragazzo abbiamo creato una scuola artistica a Nizza. È un’esperienza di vita e professionale fantastica. MOrisse, questo il suo nome d’arte, è una cantautrice capace di comporre testi che non sono solo canzoni, ma vere e proprie poesie fatte di continui giochi di parole che trasmettono messaggi profondi. In questo contesto così bello, il mio ruolo di ballerina è rendere visivi i messaggi contenuti nelle canzoni, ispirati a valori quali la lotta per l’uguaglianza uomo-donna. Incarnare col corpo i valori espressi dalle canzoni è un’esperienza meravigliosa. Siamo un gruppo internazionale: MOrisse (che è anche illustratrice e poetessa e ha ottenuto un secondo posto a un premio letterario nazionale) e Rèmi sono del Sud della Francia, io italiana, il violoncellista canadese e il chitarrista parigino. L’arte deve esprimere anche questo: l’unità dei Paesi e dei continenti. Abbiamo già tenuto diversi concerti, soprattutto nella Francia meridionale e molti altri ne sono in programma. Progetti per il futuro? Associare la professione di insegnante ai progetti artistici per diffondere la sua musica oltre i confini nazionali. Per questo, ho già tradotto in italiano cinque sue canzoni”.
Arte, insegnamento, ma anche altruismo. Sabrina e Rèmi, agli inizi di maggio, hanno preso l’aereo per il Nepal, dove “abbiamo instaurato un ponte culturale con una scuola nei pressi della capitale Katmandu. Siamo stati lì due giorni e mezzo. Lui ha fatto lezione di musica, io di danza. Con noi abbiamo portato una valigia con dentro 23 chili di materiale didattico che, tramite un’associazione francese, abbiamo donato ai bambini. La cosa più bella è stata vedere i sorrisi degli alunni, del sindaco del villaggio e del direttore della scuola. Abbiamo ricevuto anche la lettera di ringraziamento di una deputata dell’Assemblea nazionale nepalese”.
Cos’è Vasto per una ragazza che ha trovato la sua dimensione di vita fuori dall’Italia? “Quando torno, vedo la città in cui sono nata, cresciuta, da cui ho appreso molti dei valori che ho portato con me all’estero e in cui ho mosso i primi passi di danza, una passione inamovibile. Qui ho i miei cari e le mi amiche, affetti che mi accompagnano anche quando sono lontana. È sempre piacevole tornare, ma adoro viaggiare e, quindi, non mi sento radicata in un singolo luogo. Sono di dove mi trovo“.