“In questa fabbrica non si licenzia nessuno”. È questa la posizione che i sindacati hanno ribadito nell’incontro di oggi con i vertici della Pilkington di San Salvo. Come emerso nei giorni scorsi, l’azienda a settembre per far fronte agli esuberi non potrà più ricorrere agli ammortizzatori sociali per almeno 12 mesi [LEGGI].
Attualmente il personale in eccedenza si attesta sulle 55 unità (rispetto ai 190 dichiarati all’inizio del ricorso ai contratti di solidarietà). Tale numero però potrebbe risentire del consistente calo di vendite accusato dal mercato auto europeo e di un altro fattore, quello del tempo: “alcuni nuovi impianti più competitivi e tecnologici e ulteriori lavorazioni saranno attivati non prima della fine dell’anno finanziario 2019-2020 e quindi non potranno riassorbire gli esuberi già dichiarati” spiegano Cgil, Cisl, Uil e Cobas. “L’azienda ha dichiarato di voler aprire la procedura di licenziamento collettivo secondo la legge 223/91, con l’effetto che dopo il 24 settembre procederà con i licenziamenti“.
È forte la preoccupazione espressa da organizzazioni sindacali e Rsu per le quali, dopo i sacrifici dei lavoratori negli ultimi anni, è necessario “fare tutti gli sforzi necessari affinché si ricarichino le linee produttive, si riqualifichi il personale attraverso una costante formazione (anche alla luce dell’avvento dell’automazione Industria 4.0), si metta in campo un progetto di insourcing e soprattutto si riallochi il personale laddove vi siano carenze ristudiando anche una nuova organizzazione del lavoro”.
[ant_dx]“Abbiamo invitato l’azienda a riattivare gli incentivi all’esodo utilizzando la fuoriuscita volontaria dei lavoratori interessati attraverso l’opzione Quota 100 e di studiare ipotesi di lavoro part time su base volontaria e di intraprendere a livello istituzionale un percorso di verifica per l’applicabilità di ulteriori misure a sostegno del reddito dei lavoratori al fine di evitare i licenziamenti annunciati, così che nessun lavoratore esca dalla fabbrica in modo forzoso”.
Dopo il 20 giugno, l’azienda sarà ricevuta al ministero per sondare la possibilità di percorrere strade meno drastiche rispetto al licenziamento a fine settembre.
Organizzazioni sindacali e rsu invece si incontreranno il 14 giugno a Vasto per l’attivo unitario (il giorno prima, invece, ci sarà l’Osservatorio del vetro a Milano dal quale si attendono indicazioni sulle prospettive di mercato).