“I contratti di fiume nella pianificazione delle Autorità di Distretto” è il tema dell’incontro promosso da Ambiente e/è vita Abruzzo onlus, gestore della Riserva naturale regionale Lecceta di Torino di Sangro, con l’amministrazione comunale di Torino di Sangro che si svolgerà venerdì 7 giugno alle 16.30 all’Oasi del Re, in via Abbazia a Torino di Sangro.
£Le nuove disposizioni normative (Approvazione del Piano Nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale -Azione 12 – Verifica Operatività delle Autorità di Bacino distrettuale), la centralità del Contratto di Fiume nella programmazione delle Autorità di Distretto e nella redigenda Programmazione Comunitaria 2021/2027 e la stringente necessità di porre al centro della governance della Regione Abruzzo questo fondamentale strumento di Strategia partecipata rappresentano alcuni dei principali temi che verranno discussi nel convegno”, spiega il segretario di Ambiente e/è Vita Abruzzo Onlus, Patrizio Schiazza.
A confrontarsi saranno il coordinatore del Tavolo Nazionale e componente dell’Osservatorio Nazionale Prof. Massimo Bastiani, il Prof. Ordinario di Urbanistica della “Federico II” e componente del Tavolo Nazionale dei CDF Dott. Francesco Domenico Moccia, il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appenino Meridionale Dott.ssa Vera Corbelli , il Dirigente Area Risorsa Idrica dell’Appennino centrale Ing. Remo Pelillo, l’assessore regionale Piero Fioretti e il consigliere regionale Sara Marcozzi. La sessione di lavoro prevede, altresì, la partecipazione del sindaco di Torino di Sangro, Nino Di Fonso, del Segretario Nazionale di Ambiente e/è Vita Onlus, Ing. Fernando Ferrara e della Coordinatrice delle Riserve di Ambiente e/è Vita Abruzzo Onlus, Dott.ssa Silvia Di Paolo.
[ads_dx]L’evento ha visto l’adesione delle amministrazioni comunali di Paglieta, Bomba, Villa Santa Maria, Borrello, Gamberale, Quadri, Atessa, Pietraferrazzana, Monteferrante, Fallo, Archi, Civita Luparella, Colledimezzo, Pennadomo e Torino di Sangro che hanno sottoscritto il Manifesto del Contratto di Fiume Sangro e sviluppato le azioni conseguenti.
“Il tentativo – spiega Schiazza – sarà quello di promuovere una strategia comprensoriale idonea a trasformare il fiume Sangro da problema ad opportunità e di vedere ovviati i disastri che periodicamente accompagnano la vita delle popolazione a causa dell’esondazione di questo importante corpo idrico. L’obiettivo risulta essere, quindi, ambizioso e si sostanzia nella volontà di dare corso ad una programmazione, concertazione, pianificazione e realizzazione di azioni e misure capaci di rinaturalizzare e riqualificare il fiume Sangro e di promuovere azioni di rigenerazione urbana, di implementazione dei livelli di resilienza territoriali e salvaguardia della biodiversità e dei servizi ecosistemici.
In tal senso la dichiarazione del Prof. Bastiani risulta essere esemplificativa: Per combattere il perdurare del rischio e dell’apparente inevitabile disastro naturale, occorre che i Contratti di Fiume, già riconosciuti quali strumenti dal T.U. dell’Ambiente e dalle recenti strumenti normativi, entri a pieno titolo nella futura Programmazione Comunitaria 2021/2027 e che in essa si trovino le necessarie risorse per dare attuazione a forme di Strategie partecipate e condivise come quelle espresse nei Contratti di Fiume“.