E’ l’abruzzese Giulio Ciccone a conquistare la Maglia Azzurra, simbolo del leader della classifica scalatori, al Giro d’Italia 2019. Per il 24enne ciclista di Chieti del team Trek-Segafredo l’affermazione nella speciale classifica della corsa rosa era arrivata già ieri, con gli inseguitori troppo lontani per riprenderlo, e legittimata oggi con una tappa vissuta da assoluto protagonista lungo i 194 km. tra Feltre e Croce D’Aune-Monte Avena. Ora, a Ciccone, basterà portare a termine l’ultima tappa, la cronometro di Verona di domani, per scrivere il suo nome accanto alla maglia azzurra nell’Albo d’oro del Giro d’Italia nell’edizione 102.
Nella lunga tappa odierna, in cui i ciclisti hanno affrontato ben 5 gran premi della montagna, Ciccone si è piazzato terzo, dopo una lunga fuga, alle spalle di Bilbao e Landa. La sua perla resta la vittoria a Ponte di Legno, nella giornata in cui il Giro è transitato sul Mortirolo [LEGGI]. Nella classifica della maglia azzurra ci sono ben tre italiani ai primi posti: dietro Ciccone, infatti, si piazzano Fausto Masnada e Damiano Caruso.
[ads_dx]Dopo la cerimonia di premiazione Ciccone ha spiegato ai microfoni di Rai Sport com’è andata la tappa odierna. “E’ stata una giornata durissima perchè in avvio si è rotta la sella e sono costretto a fare un cambio in corsa”. Il ciclista teatino ha superato con tanta grinta la difficoltà e ha poi disputato una corsa all’attacco. “Per un attimo ho pensato veramente di farcela anche oggi a conquistare la vittoria. Ma va bene così, sono contentissimo di questo Giro“.
Una tappa vinta, la maglia azzurra, l’entusiasmo dei tifosi – non solo abruzzesi – e i complimenti degli addetti ai lavori lo proiettano verso un futuro roseo. “Questo Giro per me significa tanto perché mi dà tanta consapevolezza. Spero solo di riuscire a dare continuità a questa condizione ma sono sicuro che, con la squadra e i preparatori, riusciremo tra qualche anno a vedere dove posso arrivare. Prima c’è tanto da migliorare a cronometro e lavorare tanto”.
E a chi gli chiede se pensa, nei prossimi anni, di puntare alla vittoria di una corsa a tappe risponde: “Ora ho 24 anni, un giorno si può anche provare a vedere dove posso arrivare. Ogni anno va sempre meglio, sto dando sempre più segnali buoni quindi sono molto fiducioso”.