Per la prima volta, costruita sulla costa di Vasto una scogliera frangiflutti. È un pennello sommerso, che arriva fino al pelo dell’acqua e servirà a contrastare le onde che si stanno pian piano mangiando parte del litorale di Vignola, una delle spiaggette più suggestive della costa vastese. Gli ambientalisti ribadiscono le preoccupazioni per l’erosione, già in atto da anni, “del litorale di Vasto, che era l’unico di tutta la costa abruzzese a non avere le scogliere artificiali”, fa notare Lino Salvatorelli dell’Arci. “Il fenomeno erosivo parte dalla foce del torrente Lebba, subito a sud del porto di Punta Penna, e arriva fino alla spiaggia di Trave”, dice Stefano Taglioli, coordinatore del Gruppo Fratino.
IL PENNELLO – “Sono ultimati i lavori”, annuncia in una nota il Comune. Il pennello frangiflutti “si protende a partire dalla spiaggia verso il mare in località Vignola”
“L’opera – spiega il sindaco di Vasto, Francesco Menna – ha la funzione di proteggere la spiaggia dall’erosione marina e dalle mareggiate che in questa zona nel corso degli anni hanno provocato un evidente arretramento della linea di costa”.
“La scogliera è sommersa e pertanto appena percepibile. E’ stata realizzata con circa 1.100 tonnellate di pietra naturale utilizzando massi di 2-5 tonnellate. La barriera è posta a circa 25 ml. dalla battigia con una larghezza sulla sommità pari a ml. 4,00 ed è collegata a terra mediante un analogo pennello sommerso radicato al disotto della spiaggia. L’opera realizzata è stata posizionata in corrispondenza del tratto soggetto alla maggiore erosione nel quale si è verificato il crollo ed il ribaltamento di un muro in quanto lo stesso è stato ripetutamente sormontato dalle forti mareggiate”.
“L’intervento è stato finanziato – racconta l’assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Forte – con fondi regionali del Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali – Servizio Opere Marittime e Acque Marine – Ufficio Attività per Coste e Porti, per un importo di 50mila euro ed è stato realizzato nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio, nonché delle autorizzazioni marittime e ambientali acquisite. L’ Ufficio regionale, su sollecitazione dell’amministrazione comunale ed a seguito degli incontri e dei sopralluoghi congiunti effettuati, in considerazione del perdurare dei fenomeni erosivi all’interno della baia di Vignola – ha concluso Giuseppe Forte – ha stanziato una ulteriore somma di Euro 120.000 per i quali l’Ufficio opere pubbliche comunale è stato incaricato di predisporre la progettazione”.
L’impresa esecutrice dei lavori è In Mare s.r.l. di Termoli, il Responsabile Unico del Procedimento l’ingegner Luca Giammichele ed il progettista, ingegner Luigi Silvestri.
EROSIONE – Secondo Taglioli, siamo di fronte a “un fenomeno erosivo allarmante su tutta la costa compresa tra il porto e Vasto Marina, più accentuato a Vignola, dove però le case vicine al mare sono state costruite 60 anni fa, mentre in altri tratti del litorale si è consentito di edificare solo pochi anni fa. L’erosione è dovuta all’allungamento del molo di ponente, che era indispensabile per il porto, ma ha portato queste conseguenze. Pensare – ammonisce Taglioli – a un ampliamento del porto in queste condizioni è veramente un suicidio, considerata l’erosione in atto. I pennelli risolvono il problema nel tratto di costa che sta dietro queste barriere, ma lo spostano e a monte a valle, come è successo a San Salvo”.
Per Salvatorelli, “c’è un serio problema erosivo, ma che questa sia la soluzione è tutto da dimostrare. Di sicuro, l’ampliamento del porto e l’allungamento del molo verso il mare rischia di accentuare il problema”.