Hanno affisso il loro striscione in piazza Rossetti. La battaglia per il rinnovo del contratto collettivo della sanità privata è approdata ieri al Giro d’Italia dove, nella tarda mattinata, è partita la tappa tutta abruzzese con arrivo a L’Aquila.
Quattro rappresentanti dei lavoratori – Daniele Leone (Cgil), Gaspare Spoltore (Cisl), Camillo Di Felice (Uil) e Domenico Fecondo (Uil) – hanno legato il loto striscione a due alberi di un’aiuola di piazza Rossetti e distribuito il volantino in cui è scritto: “Sanità privata, 12 anni senza contratto. È una vergogna! Lavoratrici e lavoratori d’Abruzzo e Molise in stato di agitazione. Lavoriamo per offrire una sanità d’eccellenza. Siamo infermieri, operatori socio sanitari, personale della riabilitazione e tecnici e tante altre professionalità impiegate nelle strutture provate accreditate di questa regione”.
“È dal 2007 che non ci rinnovano il contratto, cosa che non accade in nessun settore pubblico o privato, mentre l’imprenditoria sanitaria continua a fare profitti all’ombra della spesa pubblica. Le richieste aumentano, ma noi siamo sempre gli stessi. E la qualità dell’assistenza è lasciata alla buona volontà del personale. Lavoriamo spesso su turni continui, seguiamo pazienti su più piani, a volte non abbiamo la possibilità di fruire di ferie e permessi. Abbiamo [mic_dx]titoli di studio, anni di esperienza alle spalle, ma non sempre abbiamo l’opportunità di crescere nel nostro lavoro e nella nostra carriera e, spesso nemmeno certezza, né stabilità. Le strutture in cui lavoriamo sono private, ma i finanziamenti sono pubblici: quel che non va nel sistema ricade su di noi, dal contratto che non viene rinnovato, alle varie forme di precarietà con cui in questi anni ci hanno fatto lavorare”.
“Chiediamo trasparenza, regole, investimenti e di essere messi in condizioni di lavorare al meglio. Perché si può fare meglio, se si sta meglio. E stiamo protestando unicamente per questo: per il diritto a un salario dignitoso, per un contratto che si restituisca dignità e maggiori tutele quando stiamo male noi o i nostri figli, quando studiamo, quando ci dobiamo preparare per essere aggiornati e sempre più competenti in quello che facciamo”.
La protesta è “per i nostri diritti, ma anche per dare un’assistenza migliore”.
L’8 luglio, a Roma, la manifestazione nazionale dei dipendenti del settore sanità privata. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati confederali.