Applausi a scena aperta per le prime due rappresentazioni di Elena di Euripide con la regia e le scene di Davide Livermore e i costumi di Gianluca Falaschi. Si è aperta così, nell’affascinante teatro greco di Siracusa, la 55ª stagione di spettacoli della fondazione Inda (Istituto nazionale del dramma antico). E, nel cast che sta portando in scena l’intensa e interessante tragedia scritta da Euripide c’è anche la vastese Maria Chiara Centorami che interpreta il messaggero di Menelao.
Per la sua Elena il regista Davide Livermore ha creato nel teatro gredo di Siracusa uno specchio d’acqua e allestito schermi di ultima generazione per catturare l’attenzione degli spettatori in una messa in scena senza precedenti. “Amo Elena perché e tragedia atipica da contorni che sfumano in un giuoco ironico – spiega il regista Livermore -. Il finale, poi, sembra irridere coloro che cercano di fare dell’arte un elenco di categorie che debbano pedantemente rispondere a regole fisse. In Elena non si muore. E si sorride come nelle tragedie elisabettiane, che in fondo ci risultano sempre un po’ lontane nonostante i nostri sforzi intellettuali, perché capaci di lasciare convivere le componenti del tragico e del comico, capaci di non vivisezionare la vita e le sue componenti in un modo un po’ troppo laico, libero… inglese”.
Per Maria Chiara Centorami è un ruolo importante in un luogo che è l’emblema del teatro classico con la sua secolare storia. Nelle prime due rappresentazioni l’Elena ha avuto ottimi riscontri da parte di pubblico e di critica e ora continuerà con altre venti repliche fino a giugno.
“Il mio personaggio – racconta l’attrice vastese – è quello del Messaggero di Menelao, a cui è affidato il compito di riferire a quest’ultimo la notizia che quell’Elena per cui avevano combattuto per dieci anni non è che un fantasma che sotto gli occhi dei pochi superstiti si è dissolto nelle profondità nell’etere; da queste parole il via al riconoscimento della vera Elena. Ed è nell’abbraccio dei due protagonisti ricongiunti, che nasce la macro riflessione del mio Messaggero sull’inutilità e l’ingiustizia della guerra, sulla mutabilità della sorte, passando per il racconto delle nozze dei due, e soffermandosi sulla vanità delle parole degli indovini, e sulla responsabilità dell’uomo di fare il proprio destino”. Messaggi di grande profondità e che, a distanza di secoli da quando Euripide scrisse la sua opera, trovano grande profondità.
“Nel tempio del teatro – sottolinea Maria Chiara Centorami – mi sono state affidate parole poetiche, drammatiche, ancora tanto attuali poichè purtroppo in questo nostro mondo, ancora oggi, si combatte per vani motivi”, come ben esprime in scena il suo personaggio: “Menelao, vuoi dire che abbiamo combattuto per nulla, che siamo morti… per una nuvola?“.
Elena di Euripide
In scena: Laura Marinoni (Elena), Viola Marietti (Teucro), Sax Nicosia (Menelao), Mariagrazia Solano (Vecchia), Maria Chiara Centorami (Primo messaggero), Simonetta Cartia (Teonoe), Giancarlo Judica Cordiglia (Teoclimeno), Linda Gennari (Secondo messaggero), Federica Quartana (Corifea), Bruno Di Chiara, Marcello Gravina, Django Guerzoni, Giancarlo Latina, Silvio Laviano, Turi Moricca, Vladimir Randazzo, Marouane Zotti (Coro e Dioscuri)