“I duri anni di sacrifici da parte dei lavoratori – commenta il segretario generale Fiom Abruzzo, Alfredo Fegatelli – vengono ricompensati con un bocconotto e attraverso un cambio di strategia di PSA che, con la scusa della massima capacità produttiva raggiunta dalla Sevel, decide di produrre in Polonia 100 mila furgoni con i marchi PSA”.
E’ questo il commento del segretario generale Fiom Abruzzo, Alfredo Fegatelli, alla notizia della delocalizzazione della produzione dei furgoni di grandi dimensioni, a Gliwice, in Polonia, a partire dal 2021.
A dare l’annuncio la francese Psa, in joint venture con il gruppo Fca per la produzione alla Sevel di Atessa. Motivazione? Lo stabilimento di Atessa, che produce i furgoni Peugeot, Boxer, Citroën Jumper e Fiat Ducato, nel corso degli ultimi tre anni ha superato la capacità produttiva.
“Sicuramente l’ingresso di Opel in PSA sta modificando le strategie industriali – conclude Fegatelli – mettendo un forte punto interrogativo sul futuro della Sevel”.
“Non ci aspettavamo una notizia del genere – commenta l’assessore alle Attività Produttive della Regione Abruzzo, Mauro Febbo – ma questo non significa che rimarremo fermi di fronte a questo annuncio. Ho già avviato contatti con il management di PSA per capire la reale portata della decisione di delocalizzazione una parte della produzione di furgoni in Polonia. A dire il vero, con la direzione Sevel avevo già previsto un incontro per confrontarmi sulla futura programmazione comunitaria 2021-2027; questa notizia ci dà un motivo in più per accelerare i tempi per l’incontro”. [mar_dx]
In questo senso la Regione non intende assolutamente sottovalutare la decisione di delocalizzare, “anche se – precisa Febbo – verrebbe delocalizzata in Polonia, a partire dal 2021, quella produzione di furgoni in surplus che lo stabilimento di Sevel non riesce a garantire. Parliamo nello specifico di 100 mila unità, 300 giornaliere, a fronte di 300 mila unità, 1.300 giornaliere, prodotte attualmente nello stabilimento abruzzese. Sembra infatti – prosegue l’assessore – che la capacità produttiva di Sevel abbia raggiunto il livello massimo, per cui, di fronte ad una domanda più alta, si sarebbe deciso di avvalersi anche dello stabilimento polacco. Ma questo non cambia i termini della questione e anzi ci spinge a capire se esistono margini per riportare in Val di Sangro anche quella produzione in eccedenza che si vorrebbe spostare in Polonia. Non sono disposto a sottovalutare la decisione, anzi lavorerò con proposte costruttive ed alternative per rendere sempre più competitivo il nostro territorio. Pertanto – conclude Febbo – accelererò un immediato confronto con l’azienda”.