Destinare l’ex tracciato ferroviario che attraversa Lanciano in un percorso ciclo-pedonale. È la proposta del movimento Lavenum ribadita durante il convegno sulla ferrovia Sangritana tenutosi a Lanciano venerdì scorso. L’ex tracciato ferroviario di 43 km che da San Vito Marina arriva a Piane d’Archi attraversando Lanciano è fuori uso dal 2003; l’intera infrastruttura è gestita dall’azienda TUA ed è di proprietà della Regione Abruzzo.
“I lunghi e articolati interventi – dice Franco Mastrangelo di Lavenum – sono stati pieni di spunti interessanti e condivisibili, dalla centralità ormai irrinunciabile della mobilità dolce e sostenibile all’inter-modalità tra i vari mezzi di trasporto, dall’economia circolare alla tutela del patrimonio storico delle strade ferrate, dalla rigenerazione urbana al turismo ecc. L’amara sensazione finale è quella di aver messo tanta carne al fuoco senza essere arrivati a un’idea condivisa di percorso e destinazione”.
In passato per il tratto lancianese fu presentato un progetto di “tram-treno”, ma l’idea si scontrò con costi eccessivi e problemi tecnici oltre a coinvolgere solo una piccola parte della città (da contrada Marcianese al quartiere Santa Rita).
[ant_dx]L’idea di Lavenum è quindi quella di “una sistemazione in tempi brevi dell’intera tratta a percorso ciclo-pedonale mediante interventi a costo minimo chilometrico che prevedano la messa in sicurezza e la copertura delle rotaie con ghiaia, erba e terra o con altri sistemi (ad es. pannelli di gomma rimuovibili sulle rotaie già sperimentati altrove) che non precludano l’uso futuro che si riterrà più opportuno come ad esempio l’affiancamento al percorso ciclo-pedonale di un idoneo mezzo su rotaia (come avviene in tante parti del mondo, d’Europa e anche in Italia)” anche per evitare che il patrimonio inestimabile delle rotaie sia destinato a un progressivo degrado.
“Per la sistemazione del percorso – continua Lavenum – si potrebbero utilizzare subito i 3 milioni di euro che, come ribadito dall’ex-assessore regionale Camillo D’Alessandro, sono già disponibili per gli interventi su questa tratta una volta che si sia deciso cosa farne. Con la nostra soluzione ci sarebbe l’immediata apertura al pubblico ciclopedonale dell’intera tratta urbana nel territorio di Lanciano che verrebbe così collegato in tutte le sue parti dando una spinta decisiva allo sviluppo di una mobilità sana alternativa all’uso indiscriminato dell’auto privata. Con il possibile collegamento alla via verde della Costa dei trabocchi si otterrebbe poi uno slancio turistico verso l’interno con tutti gli enormi vantaggi economici e sociali del caso. Crediamo che questa proposta sia allo stato attuale quella più realistica e abbia il grande vantaggio di essere flessibile e integrabile in futuro, quando e se le condizioni economiche e finanziarie lo consentiranno. Invitiamo istituzioni, enti, associazioni, movimenti e cittadini a esprimersi su di essa, ad avanzare suggerimenti, proposte di modifica o integrazioni, ma anche a sostenerla come l’unica che possa farci uscire da uno stallo in cui siamo da troppi anni e che non meritiamo continui ancora a lungo”.