Reti pronte per essere usate nel Sangro per la pesca di bracconaggio. A scoprirle sono stati, ieri pomeriggio, gli agenti ittici dell’Arci Pesca Fisa in territorio di Fossacesia.
A poca distanza dal corso d’acqua, durante la perlustrazione i volontari hanno trovato le reti nascoste tra la vegetazione dentro alcune buste. Sono stati allertati i carabinieri forestali che sono arrivati sul posto con due pattuglie. Durante i successivi controlli è stato individuato un uomo che non ha saputo giustificare la propria presenza sul posto.
L’attività anti-bracconaggio non si ferma mai come i pescatori di frodo, ma individuarli e sanzionarli non è così scontato. La presenza di persone in prossimità di reti apposte di contrabbando non può essere ritenuta una prova della colpevolezza e l’operazione si conclude solitamente solo col sequestro degli strumenti da pesca.
Il 1° maggio scorso, un altro pescatore è stato fermato e sanzionato. Inizialmente, si è rifiutato di fornire le generalità , per questo sono stati allertati i carabinieri della stazione di Fossacesia. L’uomo di origini bulgare aveva da poco scontato i domiciliari e aveva l’auto priva di assicurazione che è stata posta sotto sequestro.